In questa fase, per quanto riguarda la situazione in Medio Oriente, «è costante, da parte del Movimento 5 stelle in modo particolare, l’atteggiamento di additare al pubblico ludibrio alcuni ministri, accusandoli di essere responsabili di genocidio o di agire su mandato di Israele per compiere atti contrari al loro ruolo, al fine di nascondere quanto accade a Gaza». Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani intervenendo al programma Start di SkyTg24. «Quando funzionari pubblici annunciano che nei prossimi giorni denunceranno alla Corte penale internazionale il presidente del Consiglio, il ministro della Difesa o degli Esteri per genocidio, si alimenta un clima negativo nei confronti delle persone», ha aggiunto il titolare della Farnesina.
Secondo il ministro degli Esteri, «sentirsi dire continuamente ‘assassino, assassino’ fa parte della politica, ma bisogna ricordare gli anni del ’68: non siamo al livello delle Brigate Rosse, ma creare un clima di odio, indicando una persona come responsabile di un crimine, può spingere menti malate a credere a ciò che dice un parlamentare autorevole e decidere di agire e fare fuori qualcuno». A noi, ha concluso Tajani, «vengono imputati crimini di genocidio. Ho invitato Conte e Schlein ad abbassare i toni. Abbiamo sempre denunciato ciò che non andava, ma non abbiamo mandato armi a Israele dal 7 ottobre. Si diffondono informazioni non vere. Si può criticare politicamente il governo, ma indicarlo come complice di reati gravissimi no».