Crosetto: «non vogliamo una guerra Vogliamo evitarla»

di redazione eti
16 Settembre 2025 12:53 Aggiornato: 16 Settembre 2025 12:53

«Non siamo in guerra, non la vogliamo e vorremmo che finissero quelle in corso». Lo ha dichiarato il ministro della Difesa, Guido Crosetto. «Non lavoriamo per prepararci ad una possibile guerra ma semmai per evitarla in ogni modo possibile». Il ministro ha poi evidenziato come le posizioni del Governo e le sue decisioni, sono sempre state guidate dalla «volontà» di far cessare attacchi, ostilità e morti in Ucraina come a Gaza, in Africa e in Asia. «Nei limiti delle possibilità e del peso che, purtroppo, ha una nazione di medio peso senza risorse naturali importanti, senza una potenza militare rilevante, senza una potenza economica che possa incidere sul resto del mondo, che può contare solo sulla credibilità internazionale di chi la guida». Le tensioni geopolitiche attuali hanno portato a «pensare alla nostra difesa e sicurezza in modo diverso rispetto agli ultimi 20 anni. Farlo significa dare alle nostre forze armate gli strumenti necessari a proteggere al meglio la nazione in un momento di crescita di minacce esterne».

Crosetto ha evidenziato che ciò che serve per difendere una nazione non è un «requisito fisso» ma varia a seconda delle «condizioni esterne, delle possibili minacce e del clima internazionale». Dopo la fine della guerra fredda è stato «logico, sensato, razionale, diminuire gli stanziamenti, ben superiori al 2%». È stato un errore, dice il ministro, superare la «soglia che ci ha fatto scendere sotto un livello minimo accettabile di mantenimento di efficienza dello strumento militare». Ma ora occorre «recuperare quel gap», e «farlo al più presto». Avere una Difesa in grado di assolvere il proprio compito «non è una scelta di natura politica, ma un prerequisito di sopravvivenza di una nazione».


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