Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha confermato che l’Italia manterrà le stime di crescita del Pil allo 0,6% per il 2025 e allo 0,8% per il 2026 nel prossimo piano di bilancio, nonostante le incertezze legate ai dazi statunitensi sulle importazioni. Le previsioni sul prodotto interno lordo, elaborate ad aprile, già incorporavano l’impatto potenziale dei dazi. «Siamo fiduciosi nel confermare le stime del Pil per quest’anno e per l’anno prossimo», ha dichiarato, specificando che si era «già calcolato l’effetto della guerra commerciale con tutte le relative conseguenze».
Se da una parte nel secondo trimestre l’economia ha subito una contrazione dello 0,1% rispetto ai tre mesi precedenti, a luglio la produzione nel settore industriale è salita dello 0,4% rispetto a giugno: un segnale di ripresa al settore manifatturiero, in crisi da molto tempo.
Entro il 2 ottobre, il Governo presenterà al Parlamento previsioni aggiornate sul Pil e obiettivi pluriennali di bilancio, che formeranno la base per la legge finanziaria del prossimo anno. Giorgetti ha escluso ulteriori misure di austerity (cioè delle politiche di rigore fiscale che un governo adotta per ridurre il deficit pubblico) per riportare il deficit sotto il 3% del Pil imposto dall’Ue nel 2026 e, a luglio, ha indicato la possibilità di ridurre il deficit sotto il 3% già a partire da quest’anno. Il ministro ha ribadito l’impegno del Governo a ridurre il carico fiscale sulle famiglie con reddito medio, e la Lega sta spingendo affinché le banche nazionali contribuiscano con oltre 1 miliardo di euro al bilancio 2026.