L’inesorabile declino dei veicoli elettrici

di Giovanni Donato/Austin Alonzo
13 Settembre 2025 16:56 Aggiornato: 13 Settembre 2025 16:56

Di fronte a vendite stabilmente basse e a un radicale rovesciamento delle politiche del governo americano, Ford e General Motors stanno modificando i  piani per i veicoli elettrici. Nel 2025, l’amministrazione Trump ha mantenuto una delle sue numerose promesse elettorali, annullando quello che Donald Trump ha definito un vero e proprio obbligo di acquisto dei veicoli elettrici imposto dal suo predecessore. Trump ha posto fine a un grosso sistema di crediti d’imposta concepito per spingere/costringere gli americani a comprare macchine elettriche. Ed è probabile che i tre grandi gruppi automobilistici americani registrino un crollo vertiginoso delle vendite nell’ultimo trimestre dell’anno. La (tutt’altro che inaspettata) fine degli incentivi, spingerà Detroit a ridimensionare dei piani produttivi che erano modellati sulla base della normativa che voleva imporre con la forza al mercato le auto elettriche. Inoltre, l’Agenzia per la protezione ambientale (Epa) sta revocando una norma sulle emissioni che sarebbe stata utilizzata per imporre standard rigorosi sulle emissioni per la maggior parte delle auto e dei camion venduti in America a partire dal 2027.
In luglio, l’Epa ha formalmente proposto un’azione che annullerebbe la cosiddetta “constatazione di pericolo” che funge da fulcro per la maggior parte delle regolamentazioni federali sulle emissioni. Tale “constatazione”, emessa nel 2009, aveva deciso che i gas serra fossero  una minaccia la salute pubblica e il benessere degli americani. L’Epa sostiene che la constatazione sia stata usata per «giustificare oltre mille miliardi di dollari in regolamentazioni, incluso l’obbligo dei veicoli elettrici dell’amministrazione Biden-Harris».
Infine, il Parlamento federale statunitense ha approvato una risoluzione che colpisce l’intenzione della California (dove “l’integralismo elettrico” regna sovrano) di stabilire dei propri standard rigorosi sulle emissioni.
In giugno, Trump ha firmato tre decreti che annullano i piani del Golden State per eliminare gradualmente la vendita di nuovi veicoli solo a benzina entro il 2035, revocare le sue regolamentazioni sui bassi ossidi di azoto per i mezzi pesanti e eliminare una deroga concessa dall’Epa nel dicembre 2023, che permetteva alla California di imporre standard più severi sulle emissioni dei veicoli.

Nel frattempo, la maggioranza degli automobilisti americani continua a non comprare veicoli elettrici. Secondo un rapporto di maggio dell’Energy Information Administration, nel primo trimestre del 2025 solo il 22 per cento dei veicoli leggeri venduti negli Stati Uniti era ibrido, elettrico a batteria o ibrido plug-in. E i veicoli solo elettrici a batteria (quindi privi di motore a combustione) rappresentavano un misero 8 per cento delle vendite complessive di veicoli negli Stati Uniti. Il rapporto dell’Energy Information Administration cita il costo elevato di acquisto come un problema costante per i consumatori americani (almeno 11.700 dollari superiore al costo medio di tutti i nuovi veicoli).

GENERAL MOTORS

Il cambiamento politico non è del tutto inaspettato, ma sta esercitando pressione sui più grandi produttori automobilistici, Ford e General Motors, spingendoli a “riconsiderare” i propri piani. General Motors ha appena festeggiato un volume straordinario di vendite di veicoli elettrici: in un articolo del 2 settembre, Duncan Aldred, senior vicepresident e presidente per il Nord America, ha affermato che le vendite totali di veicoli elettrici probabilmente hanno stabilito un record assoluto ad agosto, probabilmente per effetto della fine degli incentivi pubblici. «Vedremo quasi certamente un mercato dei veicoli elettrici più piccolo per un po’, e non produrremo in eccesso  ha detto Aldred – Tuttavia, crediamo che Gm possa continuare a far crescere la sua quota di mercato nei veicoli elettrici», E poi: «Stiamo vedendo concorrenti marginali ridimensionare drasticamente i loro prodotti e piani, il che dovrebbe porre fine a gran parte della sovrapproduzione e degli sconti irrazionali che abbiamo visto sul mercato».

Queste dichiarazioni riecheggiano la lettera di luglio agli azionisti della Ad di General Motors Mary Barra, che affermava che Gm crede «nel futuro a lungo termine della produzione redditizia di veicoli elettrici […] Questo continua a essere la nostra stella polare», ha detto Barra.
Dichiarazioni altisonanti (e d’altronde anche “inevitabili”) che però hanno molto il sapore del politically correct, considerato che General Motors stessa ha recentemente annunciato una vera e propria virata verso la produzione di nuovi veicoli spinti da motori a benzina: in giugno, Gm ha annunciato che investirà circa 5 miliardi di dollari in nuovi motori a combustione interna. E nessuno investe simili cifre in settori considerati “morti”.
A settembre, poi, sono emerse notizie secondo cui Gm ridurrà la produzione di molteplici veicoli elettrici nello stabilimento di Spring Hill, nel Tennessee.
Brauer ha detto che Gm è l’«esempio più estremo» di esagerazione nel voler imporre agli automobilisti i veicoli elettrici, seguito da una robusta marcia indietro per allinearsi alla realtà del mercato. Gm è infatti stata pioniera con il relativamente riuscito ibrido plug-in Chevy Volt, ma da allora ha perso sempre più terreno passando dagli ibridi ai veicoli elettrici a batteria (forse perché si allontanava sempre di più dalle reali esigenze del mercato).
Sebbene General Motors non divulghi pubblicamente le performance specifiche del settore dei suoi veicoli elettrici, non serve essere un analista di mercato né un esperto di finanza, per capire cosa stia succedendo: basta essere un normale automobilista.

FORD

Ma se General Motors, che si dichiara il secondo maggiore produttore di veicoli elettrici negli Stati Uniti dietro a Tesla, non pubblica totali di vendite mensili, Ford invece lo fa. Ad agosto, Ford ha venduto 10.671 veicoli elettrici a batteria, con un aumento del 19,3 per cento rispetto ad agosto 2024, secondo il suo rapporto mensile. Ma quel totale rappresenta solo il 5,6 per cento delle vendite totali di veicoli dell’azienda ad agosto. E le vendite di veicoli elettrici a batteria di Ford sono diminuite del 5,7 per cento nei primi otto mesi del 2025 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Anche qui, è evidente il fuoco di paglia degli incentivi.
In una conferenza per investitori del 13 agosto, Paul Jacobson, vicepresidente esecutivo e direttore finanziario della Ford, ha ammesso di considerare le precedenti regolamentazioni – che spingevano un mercato americano in difficoltà a superare il 10 per cento di adozione di veicoli elettrici a batteria verso il 50 per cento entro il 2030 – come «irrazionali». Inoltre, Jacobson ha detto che non sarebbe sorpreso se ci fossero meno produttori e venditori di veicoli elettrici entro la fine del decennio, a causa degli impatti diretti dei cambiamenti regolatori negli Stati Uniti. Ma insiste sul fatto che la Ford debba raggiungere la redditività sui veicoli elettrici.

In agosto, Ford ha annunciato che spenderà circa 5 miliardi di dollari in progetti focalizzati sui veicoli elettrici in Kentucky e Michigan. L’Ad Jim Farley l’ha definita l’inizio di una «reinvenzione» dell’azienda, che sta puntando su quello che chiama «sistema universale di produzione per veicoli elettrici», un processo di linea di assemblaggio riconfigurato che utilizzerà componenti e caratteristiche di design comuni per produrre una gamma di veicoli elettrici a batteria (tutti di fatto uguali, quindi, pur di sfruttare all’osso le economia di scala). Nello stesso annuncio dell’11 agosto, Ford ha detto che il suo «prodotto rivoluzionario» sarà un pickup elettrico medio a quattro porte con un prezzo di partenza di 30 mila dollari, in programma per il 2027. Brauer ha detto che l’annuncio segue azioni molto meno ottimistiche prese da Ford nell’ultimo anno. Ad agosto 2024, Ford ha accantonato un grosso veicolo elettrico a tre file di sedili pianificato e ha posticipato il progetto del pickup elettrico midsize appunto al 2027. Questo ha seguito un annuncio di luglio 2024 secondo cui spenderebbe 3 miliardi di dollari per convertire uno stabilimento in Canada, originariamente destinato a produrre veicoli elettrici, in un hub per la produzione di mezzi a benzina.

In agosto, la Ford ha poi detto che ritarderà il lancio di un pickup elettrico e di un furgone commerciale elettrico mentre (assennatamente) sposta i suoi piani di produzione di veicoli elettrici per concentrarsi su veicoli più piccoli. Brauer ha detto che le mosse dell’ultimo anno sono un segnale del fatto che Ford stia «riallineando i propri investimenti sui veicoli elettrici per adattarli alla realtà». Un ritorno alla realtà che è probabilmente irrinunciabile, visto che, secondo il suo ultimo rapporto sugli utili pubblicato a giugno 2025, Ford ha perso la colossale cifra di 2 miliardi e 200 milioni di dollari sulla sua divisione elettrica. E nel febbraio di quest’anno Ford aveva già previsto che, nel 2025, la sua divisione elettrica avrebbe perso l’impressionante cifra di 5 miliardi e mezzo di dollari (circa). In simili situazioni, il ritorno alla realtà è senz’altro consigliabile.


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