Il Siulm aeronautica e il Siulm marina denunciano «con fermezza i gravi ritardi nell’attuazione del contratto 2024. A nove mesi dalla firma, molte delle misure economiche e normative previste restano bloccate, generando delusione e demotivazione tra i militari che garantiscono ogni giorno sicurezza e operatività al Paese». Lo scrivono in una nota. «Se da giugno alcune indennità sono state solo parzialmente aggiornate, mancano ancora gli arretrati e non risultano applicate le nuove voci economiche introdotte dall’accordo, come l’indennità fighter control, quella per i manutentori, i soccorritori marittimi e il lavoro notturno. Un’ingiustizia ancora più evidente se confrontata con altre categorie, come i carabinieri, già in regola con i pagamenti», prosegue la nota.
«I ritardi imputabili a NoiPa, Persomil e allo Stato Maggiore della Marina hanno prodotto uno stallo non più accettabile. Per questo il Siulm aeronautica e il Siulm marina chiedono al ministro della Difesa Guido Crosetto un intervento rapido e concreto, e al Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Portolano, di vigilare sull’immediata applicazione degli impegni sottoscritti. I militari non chiedono privilegi, ma solo il rispetto del contratto firmato. Continuare a rinviare significa minare il morale, la coesione e l’efficienza di due forze armate centrali per la sicurezza nazionale. Applicare il Contratto 2024 non è un favore: è un dovere dello Stato. La divisa ci unisce», concludono.