Charlie Kirk, noto commentatore conservatore, è stato assassinato ieri mentre teneva un discorso a un gruppo di studenti in un’università nello Stato dello Utah. Kirk è stato colpito da uno sparo singolo alla testa, probabilmente da un cecchino appostato su una palazzina dell’università. La corsa in ospedale è stata inutile. Charles James Kirk aveva 31 anni. Lascia una moglie e due figli piccoli.
Charlie Kirk era un conservatore famoso per il suo approccio appassionato politica, che aveva mobilitato milioni di giovani elettori in tutti gli Stati Uniti nelle ultime tornate elettorali. Aveva inizialmente attirato l’attenzione dei giornali protestando contro quello che definiva il «pregiudizio progressista» nei libri di testo scolastici. Kirk viaggiava spesso nei campus universitari americani per parlare con gli studenti, allestendo tavoli per dibattiti con la formula “dimostrami che ho torto”. Era molto vicino all’amministrazione Trump e visitava regolarmente la Casa Bianca, oltre a essere molto presente sui social media e in televisione.
Di recente, il governatore della California, il democratico Gavin Newsom, lo aveva intervistato per il primo episodio del suo nuovo podcast. Il presidente Donald Trump, in un post su Truth, ha definito Kirk «leggendario» e ha ordinato le bandiere a mezz’asta in tutti gli Stati Uniti in segno di lutto.
Ancora non si sa nulla del killer. In conferenza stampa, il governatore dello Utah Spencer Cox ha definito l’episodio un «assassinio politico». Le informazioni ora disponibili derivano dalle riprese delle telecamere di sicurezza dell’università. Sebbene il filmato sia ancora in fase di analisi, le autorità hanno detto che l’assassino indossava abiti completamente scuri e che non vi sono elementi che facciano pensare a un coinvolgimento di una seconda persona. Le indagini sono naturalmente in pieno svolgimento.
Charlie Kirk era diventato uno dei più noti attivisti politici al mondo, ed era celebre per la sua difesa della libertà di espressione. Kirk era in pochi anni diventato una bandiera dei giovani conservatori americani: un punto di riferimento e un catalizzatore per milioni di giovani che non si riconoscono né nel programma democratico né, nei repubblicani successivi all’era Reagan.
Nel 2019 aveva fondato Turning Point Action, che si era rapidamente affermata come la principale organizzazione conservatrice di base negli Stati Uniti, rivolgendosi in particolare ai giovani conservatori e agli studenti, che il giovane Kirk (e non solo) vedeva come il futuro di una nazione in declino, fondamentalmente a causa di una grave crisi di valori morali. Turning Point Action mira dichiaratamente «a rafforzare la base conservatrice attraverso l’attivismo di base e a fornire agli elettori le risorse necessarie per eleggere veri leader conservatori». In pochi anni, l’organizzazione è diventata una forza trainante nel “rinato” movimento conservatore americano (che ripudia le destre neocon dell’era di George W. Bush) organizzando raduni in tutto il Paese a sostegno di candidati che condividono i valori morali dei Padri Fondatori della repubblica statunitense, Donald Trump innanzitutto.
«Nessuno capiva o aveva il cuore della gioventù negli Stati Uniti d’America più di Charlie – ha scritto Trump su Truth – Era amato e ammirato da tutti, soprattutto da me, e ora non è più con noi. Le mie condoglianze e quelle di Melania vanno alla sua bellissima moglie Erika e alla famiglia. Charlie, ti vogliamo bene!». Il vicepresidente JD Vance ha scritto su X: «Concedigli il riposo eterno, o Signore». Il presidente della Camera Mike Johnson ha detto ai giornalisti a Capitol Hill: «È detestabile ciò che è accaduto. La violenza politica è diventata fin troppo comune nella società americana, e questo non è ciò che siamo. Questo viola i principi fondamentali del nostro Paese, la nostra eredità giudeo-cristiana, la nostra società civile, il nostro modo di vita americano, e deve finire». Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, molto vicino al giovane conservatore assassinato, ha postato su X: «Prego per @charliekirk11». Anche gli ex presidenti Obama e Biden hanno condannato senza mezzi termini l’assassino di Kirk.
Il presidente argentino Javier Milei ha scritto su X: «Le mie condoglianze alla famiglia di Charlie Kirk e a tutti i giovani nel mondo che lo ammiravano e lo ascoltavano. Un formidabile diffusore delle idee di libertà e strenuo difensore dell’Occidente […] Il mondo intero ha perso un essere umano incredibile».
Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha espresso il suo cordoglio su X: «Sconvolge la notizia dell’uccisione di Charlie Kirk, giovane e seguito attivista repubblicano. Un omicidio atroce, una ferita profonda per la democrazia e per chi crede nella libertà. Il mio cordoglio alla sua famiglia, ai suoi cari e alla comunità conservatrice americana».
Turning Point Usa, il movimento fondato da Kirk, ha diffuso la seguente dichiarazione: «È con il cuore pesante che confermiamo che Charles James Kirk è stato ucciso da un colpo d’arma da fuoco», si legge nel comunicato.«Possa essere accolto nelle braccia misericordiose del nostro amorevole Salvatore, che ha sofferto ed è morto per Charlie».