Attacco frontale della von der Leyen a Israele, Gideon Saar: parole deplorevoli

di Redazione ETI/Epoch Israele
10 Settembre 2025 12:53 Aggiornato: 10 Settembre 2025 20:55

Ursula von der Leyen va allo scontro frontale con Netanyahu, pubblicando un post su X in cui afferma che l’Europa dovrebbe fare di più di fronte alla situazione nella Striscia di Gaza: «Quello che sta accadendo a Gaza ha sconvolto la coscienza del mondo». E poi: «La carestia provocata dall’uomo non potrà mai essere un’arma di guerra. Deve cessare. Gli aiuti dell’Unione Europea a Gaza superano di gran lunga quelli di qualsiasi altro partner. Ma naturalmente l’Europa deve fare di più».
La von der Leyen ha poi illustrato nel dettaglio i passi che intende intraprendere in futuro: «sospendere il nostro sostegno bilaterale a Israele, senza danneggiare la società civile o Yad Vashem (l’ente per la memoria dell’Olocausto), proporre nuove sanzioni contro «ministri estremisti e coloni violenti», sospendere parzialmente l’accordo commerciale con Israele e istituire un gruppo di donatori per la Palestina, che comprenda un meccanismo dedicato alla ricostruzione di Gaza.
Ieri, il ministro degli Esteri spagnolo José Manuel Albers aveva fatto da apripista, annunciando che il governo spagnolo ha deciso di vietare l’ingresso a due ministri israeliani: il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir e il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich.

Durissima la replica alle dichiarazioni della von der Leyen da parte del ministro degli Esteri israeliano, Gideon Saar: «Le parole pronunciate stamattina dalla presidente della Commissione Europea sono deplorevoli. Alcune di esse sono anche macchiate dagli echi della falsa propaganda di Hamas e dei suoi associati. Ancora una volta, l’Europa sta inviando un messaggio sbagliato, che rafforza Hamas e l’asse radicale in Medio Oriente. […] la presidente è ben consapevole degli sforzi di Israele, in collaborazione, tra gli altri, con la stessa Unione Europea, per fornire assistenza umanitaria a Gaza. Si tratta di sforzi significativi, in corso in condizioni complesse da quasi due anni. I risultati di questo sforzo sono evidenti sul campo, tra l’altro con un drastico calo dei prezzi dei prodotti di base a Gaza. Tuttavia, nella dichiarazione della presidente manca l’elemento principale: la sofferenza a Gaza è tutta causata da Hamas».

Il ministro degli Esteri israeliano ha poi aggiunto: «Chiunque voglia la fine della guerra sa benissimo come porvi fine: con la liberazione degli ostaggi, con il disarmo di Hamas, con un nuovo futuro per Gaza. Danneggiare Israele non aiuterà, anzi: rafforzerà Hamas e i nemici di Israele». E infine: «La presidente della Commissione sbaglia a cedere alle pressioni di elementi che minano le relazioni tra Israele e Europa. Questa è una tendenza che va contro gli interessi degli stessi Paesi europei. E, cosa più importante, questo non è un atteggiamento accettabile tra partner».


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