Il regime degli ayatollah non è minimamente preoccupato dell’arrivo delle nuove sanzioni decise dall’Europa. Il parlamento iraniano si è riunito recentemente per una sessione a porte chiuse di un’ora e mezza dedicata alla risposta di Teheran alla decisione delle potenze europee di riattivare le sanzioni per il nucleare nel giro di un mese. Al termine dell’incontro, il portavoce della presidenza del Parlamento, Abbas Godarzi, ha dichiarato che il Comitato per la Sicurezza Nazionale ha presentato ai parlamentari un rapporto completo sul processo di attivazione del meccanismo e sulle sue possibili implicazioni per l’economia
Secondo un articolo pubblicato sulla Testata iraniana Tabanek, Godarzi ha osservato che il Presidente del Parlamento, Mohammad Baqer Qalibaf, ha sottolineato che «l’Iran ha tutte le alternative che vuole» e che Teheran non esiterà a adottare misure di ritorsione a sua discrezione. Si terranno inoltre una serie di ulteriori incontri presieduti dal Comitato per la Sicurezza Nazionale, per formulare contromisure «strategiche e ponderate».
Sul fronte economico, Godarzi ha affermato che non si prevede che il ripristino delle sanzioni Onu abbia un impatto reale sull’economia iraniana, poiché in passato le sanzioni sono state imposte solo a circa 120 soggetti, mentre attualmente l’Iran è soggetto a sanzioni statunitensi su oltre 2.000 soggetti. Il vero impatto, sarebbe sul morale (già sottoterra) dell’opinione pubblica iraniana, sui tassi di cambio e sui mercati: per cui Godarzi ha invitato le autorità a «gestire» la situazione e l’opinione pubblica, riconoscendo un concreto “rischio-panico”.
Per quanto riguarda le linee d’azione, Godarzi ha osservato che esiste un «consenso trasversale» in Parlamento – sia riformisti che conservatori – sul fatto che la risposta dell’Iran ai nemici debba essere «dolorosa e deterrente», in modo da farla pagare cara all’Occidente. Godarzi ha aggiunto che tutte le istituzioni iraniane – Governo, Consiglio Supremo per la Sicurezza Nazionale in primis – stanno operando in pieno coordinamento e in modo unitario. Nessuna crisi istituzionale, quindi, in Iran. Almeno ufficialmente. Tornando infine al nemico occidentale, prima dell’inizio della riunione, il Presidente del Parlamento iraniano ha tenuto un discorso in cui ha affermato: «La Repubblica islamica deve adottare misure chiare e deterrenti contro l’azione illegale delle potenze europee, al fine di modificare la loro decisione di attivare il meccanismo di snapback [ovvero le sanzioni, ndr]. La decisione unitaria del regime sarà annunciata e attuata presto».




