Il governo Meloni «è fortemente impegnato nella riforma del welfare, per superare il mero assistenzialismo che crea dipendenza, e favorire invece nuove politiche sociali, attive e inclusive, capaci di valorizzare le risorse e le unicità di ognuno, consentendo di esprimere il proprio potenziale. Vogliamo accompagnare le persone verso la libertà e la piena autonomia». Così il viceministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Maria Teresa Bellucci, a margine del suo intervento al Meeting di Rimini nel panel «Il paradosso della dipendenza». ‹Il paradosso della dipendenza ci invita a riflettere su ‹da chi› e ‹da cosa› l’essere umano è dipendente. Le buone relazioni possono essere salvifiche, mentre quelle patologiche distruggono vite e rendono schiavi», ha sottolineato Bellucci, che ha aggiunto: «Stiamo attuando tale visione di welfare puntando su interventi strategici, quali: potenziamento dei servizi sociali con 545 milioni per l’assunzione di 3.839 professionisti – psicologi, pedagogisti, educatori, amministrativi; rigenerazione urbana e sociale stanziando oltre 375 milioni per l’apertura di 100 centri di aggregazione giovanili; attuazione dell’amministrazione condivisa tra pubblico e terzo settore; introduzione e rafforzamento dell’Assegno di inclusione (Adi)».
«In un cambiamento d’epoca – ha spiegato il viceministro – come quello che stiamo vivendo, con la diffusione sempre maggiore di dipendenze da sostanze, comportamentali e dalle nuove tecnologie, siamo intervenuti anche raddoppiando le risorse, 165 milioni di euro rispetto agli anni precedenti, stanziando fondi per promuovere l’uso etico e sano delle nuove tecnologie in collaborazione con gli Ets, e stiamo lavorando a un bando in co-progettazione da 10 milioni per prevenire le dipendenze patologiche tra i più giovani». «Per vincere questa sfida, fondata sul rinascimento dell’umanesimo, lavoriamo costantemente alla promozione di un patto tripolare tra istituzioni, imprese e terzo settore, per politiche concrete e condivise con chi conosce da vicino le fragilità al fine di offrire risposte coerenti ed efficaci ai bisogni delle persone. Anche nei luoghi deserti, con i ‹mattoni nuovi› dell’inclusione sociale e lavorativa, possiamo costruire percorsi di riscatto e rinascita, affinché ciascuno possa partecipare pienamente alla crescita della nazione», ha concluso Bellucci.