Il presidente degli Stati Uniti ha dichiarato il 21 agosto su Truth che l’Ucraina non può vincere la sua guerra senza condurre attacchi sul territorio russo, criticando la precedente politica statunitense che consentiva a Kiev solo di difendersi, non di attaccare. «Vincere una guerra senza colpire il Paese invasore è molto difficile, se non impossibile» ha scritto Donald Trump, «È come una grande squadra con una difesa fantastica, ma a cui non è permesso giocare in attacco. Vincere è impossibile». Trump ha mostrato apertura verso la possibilità che l’Ucraina lanci più attacchi contro la Russia e ha criticato l’amministrazione precedente per aver limitato Kiev: Joe Biden «non permetteva all’Ucraina di contrattaccare, ma solo di difendersi. E com’è andata a finire?». Ma ora l’aria è cambiata, dice sostanzialmente Trump, che poi commenta: «Ci attendono tempi interessanti». I commenti del presidente americano seguono i colloqui in Alaska con Putin, seguiti a loro volta dall’incontro con Zelensky e la Coalizione dei Volenterosi europei alla Casa Bianca il 18 agosto. Eventi a cui sta seguendo un’impasse nelle trattative, sostanzialmente per effetto dell’atteggiamento assunto dal Cremlino: il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha dichiarato il 20 agosto che le proposte europee di dispiegare truppe in Ucraina dopo la guerra equivarrebbero a una «ingerenza straniera» inaccettabile per Mosca.
Trump aveva in passato criticato l’amministrazione Biden per aver permesso all’Ucraina di utilizzare missili a lungo raggio di fabbricazione statunitense contro obiettivi in Russia, sostenendo che ciò avrebbe aggravato il conflitto. «Sono fortemente contrario all’invio di missili a centinaia di miglia in Russia. Perché lo stiamo facendo? Stiamo solo inasprendo questa guerra e peggiorandola», ha dichiarato Trump in un’intervista al Time magazine pubblicata a dicembre 2024, quasi un mese dopo aver vinto le elezioni presidenziali. «Non si sarebbe dovuto permettere. Ora non si tratta solo di missili, ma stanno usando anche altri tipi di armi. E io credo che sia un errore molto grave, gravissimo».




