Vance: l’Europa farà la parte del leone nella difesa dell’Ucraina

di Redazione Eti/Jacob Burg
21 Agosto 2025 10:32 Aggiornato: 21 Agosto 2025 20:35

Il vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance ha dichiarato il 20 agosto che le nazioni europee faranno la «parte del leone» nel fornire garanzie di sicurezza all’Ucraina. Vance, intervenendo mercoledì al programma The Ingraham Angle di Fox News, ha espresso questo commento due giorni dopo l’incontro alla Casa Bianca tra il presidente ucraino Zelensky e il presidente Trump, affiancato da una delegazione di leader europei, tra cui il primo ministro britannico Keir Starmer, il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Friedrich Merz.

Vance ha confermato che gli Stati Uniti non dovranno più farsi carico della maggior parte dell’onere della difesa dell’Ucraina. Da quando la Russia ha invaso l’Ucraina nel febbraio 2022, Washington ha fornito a Kiev 66 miliardi e 900 milioni di dollari in assistenza militare, e 69 miliardi e 700 milioni dal momento dell’iniziale incursione di Mosca in Ucraina nel 2014, secondo un documento del ministero degli Esteri statunitense di marzo. «Credo che [gli Stati Uniti, ndr] debbano essere di aiuto se necessario per fermare la guerra e porre fine alle uccisioni. Ma ritengo che dovremmo aspettarci, e il presidente certamente si aspetta, che l’Europa assuma il ruolo guida in questo» ha detto Vance.

Durante l’incontro di lunedì con Zelensky, Trump ha dichiarato che gli Stati Uniti assisteranno l’Europa nelle garanzie di sicurezza per l’Ucraina. «Vogliono fornire protezione, e sentono molto forte questa esigenza, e noi li aiuteremo in questo», ha detto Trump. «Penso sia molto importante concludere l’accordo». In un post successivo su Truth, Trump ha scritto: «Le garanzie verrebbero fornite da vari paesi europei, con un coordinamento con gli Stati Uniti d’America».

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Mark Rutte, Segretario generale della Nato, ha descritto ciò come una svolta nelle trattative in corso con Washington. «Il fatto che abbiate detto “sono disposto a partecipare alle garanzie di sicurezza” rappresenta un grande passo avanti», ha affermato Rutte. Zelensky ha definito la promessa di Trump «molto importante». Sebbene l’entità del coinvolgimento degli Stati Uniti nel coordinamento con l’Europa per fornire sicurezza all’Ucraina non sia emersa immediatamente chiara dai colloqui, l’inviato speciale statunitense Steve Witkoff aveva dichiarato a Cnn il giorno precedente che l’amministrazione Trump aveva acconsentito a una «protezione simile all’articolo 5» per l’Ucraina. E ha aggiunto che si trattava di uno dei motivi principali per cui Kiev cerca l’adesione alla Nato. L’articolo 5 dello statuto della Nato prevede che se un alleato è «vittima di un attacco armato, ciascun altro membro dell’Alleanza considererà questo atto di violenza come un attacco armato contro tutti i membri e intraprenderà le azioni che riterrà necessarie per assistere l’alleato attaccato».

Considerati gli ultimi commenti usciti nella giornata di ieri, 20 agosto, dal Cremlino, vi è il fondato timore che queste ultime dichiarazioni americane siano destinate a rivelarsi puramente accademiche: il fatto che la Russia – che, va ricordato, è l’aggressore non l’aggredito – ponga il veto su ogni “garanzia di sicurezza” in cui non sia coinvolta, non è solo grottesco, è un’offesa a chi lavora per la pace, e a tutte le vittime di questa guerra. Russe e ucraine.


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