Gli Stati Uniti abbandonano il solare e l’eolico

di Redazione ETI/Naveen Athrappully
20 Agosto 2025 7:43 Aggiornato: 20 Agosto 2025 11:59

Il 18 agosto il ministro all’Agricoltura degli Stati Uniti, Brooke Rollins, ha annunciato su X che il ministero dell’Agricoltura statunitense ha sospeso tutti i programmi che finanziano progetti di energia solare ed eolica su terreni agricoli produttivi, dichiarando: «Milioni di acri di terreni agricoli di prima qualità vengono resi inutilizzabili per costruire pannelli solari sovvenzionati dal Green New Deal. Questa distruzione delle nostre fattorie e del suolo fertile sta sottraendo il futuro alla prossima generazione di agricoltori e al futuro del nostro Paese».
L’amministrazione Biden aveva promosso lo sviluppo di impianti eolici e solari in tutto il Paese. La decisione di Rollins arriva mentre centinaia di migliaia di acri di terreni agricoli statunitensi sono già stati convertiti per usi legati all’energia solare ed eolica. «Dal 2012 al 2020, oltre il 90 per cento delle turbine eoliche su larga scala e commerciali, e il 70 per cento degli impianti solari nelle aree rurali, sono stati installati su terreni agricoli», aveva dichiarato il ministero dell’Agricoltura in un post del 12 settembre 2024, occupando 424 mila acri di terreni agricoli (dato 2020).
«I pannelli solari vengono spesso installati in sistemi su piccola scala, tipicamente su strutture esistenti come tetti, e non incidono direttamente sulla copertura del suolo né sollevano preoccupazioni su competizioni per l’uso del terreno», diceva l’amministrazione Biden, osservando che meno dello 0,05 per cento dei totali 897 milioni di acri di terreni agricoli è utilizzato per scopi solari ed eolici. Analogamente, per i progetti eolici, il ministero aveva indicato che gli impatti diretti sulla copertura del suolo delle fattorie eoliche sono limitati a aree più ridotte. «Agricoltori e allevatori possono continuare la produzione agricola vicino alle turbine eoliche».

Ma l’analisi stessa dell’amministrazione Biden ammetteva gli svantaggi della conversione del terreno in fattorie eoliche: «gli impianti eolici possono essere associati a disturbi acustici, alterazioni del paesaggio e effetti sulla fauna selvatica». Il programma Rural Energy for America del ministero dell’Agricoltura aveva ricevuto oltre 2 miliardi di dollari per sostenere produttori agricoli e proprietari di piccole imprese rurali attraverso sovvenzioni per energie rinnovabili. I fondi provenivano dall’Inflation Reduction Act approvato dall’amministrazione Biden nel 2022. Non è chiaro quanto di questi fondi sia stato utilizzato per terreni agricoli produttivi.

L’annuncio del ministro all’Agricoltura segue un ordine esecutivo firmato dal presidente Trump il 7 luglio, che mira a porre fine a sussidi distorsivi del mercato per «fonti energetiche inaffidabili e controllate da stranieri». La proliferazione di energia inaffidabile come quella eolica e solare «spiazza fonti energetiche interne affidabili, economiche e dispacciabili, compromette la nostra rete elettrica e degrada la bellezza del paesaggio naturale della nostra nazione», si legge nell’ordine.
Il primo agosto, il ministro del Territorio degli Stati Uniti, Doug Burgum, ha firmato un ordine volto a limitare i progetti di energia eolica e solare e a garantire che i terreni federali siano utilizzati in modo ottimale per progetti energetici, mettendo in discussione l’uso dei terreni federali per progetti solari ed eolici, data l’elevata esigenza di suolo. Per non parlare dell’efficienza: «Una centrale nucleare avanzata produce 33,17 megawatt per acro, mentre una fattoria eolica offshore produce approssimativamente 0,006 megawatt per acro, che è circa 5 mila e 500 volte meno efficiente di una centrale nucleare».