Trump in volo verso l’Alaska: io non negozio a nome dell’Ucraina

di Redazione ETI/Tom Ozimek
15 Agosto 2025 18:39 Aggiornato: 15 Agosto 2025 18:40

Donald Trump ha dichiarato che esiste «una possibilità» che gli Stati Uniti si uniscano alle potenze europee nel fornire garanzie di sicurezza all’Ucraina, rispondendo alla richiesta di «garanzie» continuamente reiterata da Volodymyr Zelensky, (comprensibilmente) preoccupato che senza tali assicurazioni qualsiasi accordo di pace con la Russia possa rivelarsi effimero.
Trump ha espresso queste considerazioni ai giornalisti a bordo dell’Air Force One il 15 agosto, mentre si dirigeva in Alaska per il vertice con Vladimir Putin. «Forse», ha risposto Trump quando i reporter gli hanno chiesto se gli Stati Uniti fossero disposti a offrire garanzie di sicurezza a Kiev, pur precisando che ciò non implicherebbe l’ammissione dell’Ucraina nella Nato: «non sotto forma di Nato» ha detto chiaramente il presidente americano.
L’Ucraina ha sempre insistito affinché misure di protezione contro future aggressioni russe, sostenute dagli alleati occidentali, facciano parte di qualsiasi trattato di pace. In un comunicato del 13 agosto, la “coalizione dei volenterosi” ha sottolineato che «garanzie di sicurezza solide e credibili» sono indispensabili affinché l’Ucraina preservi la propria sovranità e integrità territoriale. «La coalizione dei volenterosi è pronta a svolgere un ruolo attivo, inclusi i piani di coloro che intendono dispiegare una forza di rassicurazione una volta cessate le ostilità». E poi: «Non devono essere imposte limitazioni alle forze armate ucraine o alla loro cooperazione con Paesi terzi. La Russia non può avere un diritto di veto sul cammino dell’Ucraina verso l’Ue e la Nato».

Ma, al di là dei proclami e della “buona volontà”, a giocare la partita per l’Occidente sono e restano sempre gli Stati Uniti. Donald Trump ha tenuto incontri virtuali mercoledì con i leader europei della coalizione. Il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa ha accolto con favore la disponibilità «degli Stati Uniti a condividere con l’Europa gli sforzi per rafforzare le condizioni di sicurezza una volta ottenuto una pace duratura e giusta per l’Ucraina». Sebbene Trump non abbia fatto riferimento pubblico agli impegni di sicurezza statunitensi dopo gli incontri, le sue dichiarazioni a bordo dell’Air Force One due giorni indicano una propensione a un qualche ruolo americano nella futura pace. Alcune capitali europee hanno mostrato riluttanza a impegnarsi in una missione di mantenimento della pace in Ucraina, in parte a causa dell’incertezza sul sostegno americano.
D’altra parte, anche gli alti funzionari russi hanno ripetutamente respinto l’idea di avere dei peacekeeper europei in Ucraina. Il primo ministro britannico Keir Starmer ha dichiarato dopo l’incontro di mercoledì che la “Coalizione” – che include il Regno Unito – eviterebbe dispiegamenti in prima linea, concentrandosi invece su logistica, armi e addestramento nell’Ucraina occidentale, dove il rischio di attacchi diretti è minore.

Nel frattempo, Trump ha significativamente precisato ai giornalisti a bordo dell’Air Force One che non va in Alaska per negoziare a nome dell’Ucraina, ma per riunire le parti in conflitto: «Io non sono qui per negoziare per l’Ucraina. Io sono qui per portarli a un tavolo».Trump ha poi aggiunto che spetterebbe agli ucraini decidere se cedere o meno territorio a Putin, aggiungendo: «Io penso che prenderanno una decisione appropriata».