I leader dell’Ue oggi hanno rivolto un appello a Donald Trump affinché difenda la sicurezza dell’Europa durante l’incontro con Vladimir Putin, previsto per venerdì in Alaska. Nella dichiarazione di martedì 12, i capi di Stato e di governo delle nazioni dell’Ue hanno accolto con favore il (gran) lavoro che Donald Trump sta facendo per fermare la guerra in Ucraina, sottolineando che «l’aggressione russa contro l’Ucraina ha implicazioni più generali per la sicurezza europea e internazionale». E poi: «Noi condividiamo la convinzione che una soluzione diplomatica debba tutelare gli interessi vitali di sicurezza dell’Ucraina e dell’Europa». L’Ungheria, guidata dal primo ministro Viktor Orban, che mantiene buoni rapporti con Mosca, è stato l’unico Paese Ue a non firmare la dichiarazione.
Quanto al merito delle trattative che inizieranno fra tre giorni (cioè quanto territorio ucraino vorrà Putin in cambio della tregua), Zelensky ha respinto l’idea che l’Ucraina ceda propri territori includendo anche la Crimea, che però fino al 1954 apparteneva alla Russia, quando l’allora Segretario generale del Partito comunista sovietico, Nikita Khrushchev, la trasferì all’Ucraina.
Le truppe russe controllano attualmente gran parte delle regioni di Donetsk e Luhansk, nell’Ucraina orientale, e di Kherson e Zaporizhzhia, nel sud. Le truppe russe hanno inoltre preso nuove posizioni nei sobborghi di Pokrovsk, città strategica nella regione di Donetsk (in russo, Krasnoarmeysk) e descritta dalla stampa russa come la «porta d’accesso a Donetsk». Situata all’intersezione di diverse rotte di approvvigionamento che collegano altre città contese come Toretsk e Kostiantynivka, Pokrovsk è quindi un nodo logistico cruciale. Il 31 luglio, la Russia ha annunciato di aver conquistato anche Chasiv Yar, una città chiave vicino a Pokrovsk, dopo una battaglia di 16 mesi.
Mercoledì, il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha convocato una riunione virtuale per discutere della situazione in Ucraina. Trump non ha confermato la sua partecipazione, ma ha dichiarato di voler «raccogliere le idee di tutti» prima dell’incontro con Putin.