Avete visto le spiagge vuote? «Sono la cartolina del governo Meloni». Lo ha detto la segretaria del Partito democratico, Elly Schlein, in un colloquio con La Stampa. «Milioni di italiani stanno rinunciando alle vacanze perché non se le possono permettere e anche perché temono quel che accadrà a settembre. Fossi nella presidente del Consiglio mi farei qualche domanda, ma vedo che lei preferisce orchestrare, attraverso una Rai militarizzata, una propaganda che non corrisponde al paese reale. Eppure la situazione sta venendo a galla, gli italiani hanno capito», ha aggiunto Schlein, osservando che «gli ombrelloni chiusi sono un manifesto di tre anni di destra al governo: i costi esplodono, i salari frenano; siamo l’unico paese in cui si sono ridotti del 7 per cento. La gente rinuncia ad andare in vacanza».
E dietro l’angolo c’è l’autunno: «L’economia rallenta da tempo, senza i fondi del Pnrr saremmo già in recessione da un pezzo. Il paese l’ha capito. E ha capito che questo governo si batte per chi sta meglio dimenticandosi degli altri. L’aria sta cambiando; è già cambiata». Nel ragionamento della segretaria del Pd, tre sono i segnali di smottamento che potrebbero erodere il consenso del centrodestra fin qui granitico dopo tre anni di governo.
Il primo è l’impatto dei dazi imposti dagli Stati Uniti all’Europa: «Hanno cominciato a fare danni molto prima di essere firmati: il 58 per cento delle aziende ha ridotto gli investimenti, Confindustria parla di ripercussioni sull’export per 20 miliardi. Il vicepremier Salvini sostiene che i dazi sono un’opportunità. Mi chiedo cosa ne pensino gli imprenditori e cosa pensino del fatto che l’accordo sui dazi è frutto anche dell’incapacità di Meloni di dire di no ai ricatti di Trump».
Il secondo fronte ha sempre a che vedere con gli Stati Uniti: il piano per il riarmo europeo: «Anche qui per piegarsi a un alleato politico Meloni sceglie di investire in armamenti abbattendo lo stato sociale: la sanità, su cui il disegno è smobilitare per lasciare campo ai privati; la scuola, con 6 mila insegnanti lasciati a casa; le pensioni minime, che dovevano arrivare a mille euro al mese e invece sono state aumentate di 3 euro». Il terzo fronte è, appunto, il carovita: «Meloni potrebbe varare due misure immediate e a costo zero: il salario minimo e lo scorporo del prezzo dell’energia da quello del gas. Darebbe una spinta alle imprese e ossigeno e dignità a milioni di lavoratori, eppure anche su questo fronte regna l’immobilismo. Anzi, il Consiglio dei ministri ha impugnato la legge della Toscana sul salario minimo a 9 euro l’ora». L’alternativa a Meloni, secondo Schlein, c’è già «e vale lo sforzo di costruirla perché ogni volta che costruiamo alleanze inclusive intorno a un progetto che parla di salute, scuola, lavoro, sviluppo e diritti e a candidati credibili vinciamo. È accaduto in Umbria ed Emilia Romagna, a Genova, e sono fiduciosa che possa accadere anche a settembre. Se mettiamo insieme le forze siamo già davanti, basta guardare i sondaggi a livello nazionale».