Alluvioni in Cina, soccorsi insufficienti ma propaganda efficiente

di redazione eti/James Xu
13 Agosto 2025 16:47 Aggiornato: 13 Agosto 2025 19:50

Le recenti improvvise alluvioni nella provincia di Gansu hanno messo nuovamente in luce la complessità delle emergenze ambientali in Cina, segnate da condizioni meteorologiche sempre più estreme e da una gestione centralizzata e vincolata dalla censura delle informazioni. Nel distretto di Yuzhong, le piogge torrenziali di inizio agosto hanno causato gravi frane e isolato migliaia di persone, provocando almeno dieci vittime e decine di dispersi. Le autorità locali hanno attivato immediatamente operazioni di soccorso, sostenute da un investimento significativo di risorse per far fronte ai danni e avviare la ricostruzione delle infrastrutture colpite.
La dittatura comunista cinese è nota per lo stretto controllo sulla diffusione di informazioni considerate dannose per la sua immagine, comprese quelle sulle vittime delle inondazioni. Durante l’emergenza, i funzionari del partito comunista e gli organi di propaganda dde regime hanno messo in evidenza solo le attività di preparazione e soccorso, senza fornire dettagli sulle condizioni delle popolazioni colpite.

Nella notte tra il 7 e l’8 agosto, gli uffici per la gestione delle emergenze, delle risorse idriche e della meteorologia di Lanzhou hanno emesso un’allerta rossa per alluvioni lampo e inondazioni da fiumi di piccole e medie dimensioni. Le alluvioni che hanno colpito Gansu si inseriscono in un contesto più ampio di precipitazioni estive eccezionali che, dall’inizio di luglio, hanno interessato vaste aree del nord e del sud della Cina.

Secondo l’agenzia di stampa del regime Xinhua, il 6 agosto, nella città meridionale di Guangzhou, sette persone hanno perso la vita a causa di una frana provocata dalle piogge che ha travolto abitazioni nel distretto di Baiyun. Nel villaggio di Pingtou, nella provincia del Guangdong, centinaia di residenti sono stati colpiti da gravi allagamenti. L’8 agosto, almeno quattro case sono crollate e la strada principale è stata invasa dall’acqua alta, mentre le autorità hanno evacuato circa 75 mila persone nella provincia come misura precauzionale. Ma alcuni abitanti hanno riferito all’agenzia Reuters di non aver ricevuto alcun preavviso, di non aver beneficiato di alcun aiuto e senza che venisse data loro neppure «una bottiglia d’acqua».


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