Tajani: mi auguro che Putin ascolti Trump, fondamentale che l’Europa sieda al tavolo

di Agenzia Nova
10 Agosto 2025 10:15 Aggiornato: 10 Agosto 2025 12:04

In vista del vertice tra Donald Trump e Vladimir Putin in programma il prossimo 15 agosto in Alaska, mi auguro che Putin ascolti Trump e accetti una pace giusta, ovvero una pace accettata anche dagli ucraini e non siglata sulla loro pelle. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un’intervista al Messaggero. «È fondamentale che l’Europa sia al tavolo: ha inflitto dure sanzioni alla Russia e in gioco c’è la nostra sicurezza», ha affermato il titolare della Farnesina, auspicando un accordo entro la fine dell’anno anche se, a suo dire, «non sarà facile». Quanto alle indiscrezioni sul fatto che Putin chiederà l’Ucraina orientale in cambio dell’accettazione di un cessate il fuoco, Tajani ha aggiunto: «Vedremo dove porta il negoziato. Alcune richieste russe sembrano irricevibili. Come l’imposizione della lingua russa nei territori occupati. O rivendicazioni territoriali inaccettabili. Penso alla regione di Zaporizhzhia, la cui centrale nucleare, di fondamentale importanza, deve restare in mano agli ucraini, all’interno di un’area demilitarizzata e con un patto di non belligeranza».

Per assicurare che Putin non invada di nuovo in futuro, secondo il vicepremier «serve un accordo scritto, un trattato che garantisca condizioni di sicurezza per l’Ucraina, il rifiuto della minaccia nucleare, l’impegno russo a non rivendicare altri territori oltre a quelli che faranno parte della trattativa. Ovviamente l’indipendenza e la sovranità dell’Ucraina». Quanto all’ipotesi di una missione di pace in Ucraina come proposto dalla coalizione dei «volenterosi», Tajani ha ribadito: «L’Italia era ed è contraria all’invio di truppe europee in Ucraina. Mentre siamo favorevoli a truppe interposizione a mandato Onu, frutto di una decisione del Consiglio di sicurezza in cui sono presenti anche Russia e Cina: non credo però che al momento ci sia consenso su una formula del genere, ma questa sarebbe la missione più realistica». Alle accuse di «russofobia» da parte di Mosca, il ministro degli Esteri ha replicato: «Non siamo russofobi, né siamo in guerra con la Russia. Abbiamo sempre detto che le armi italiane non potevano essere usate in territorio russo. Ma siamo fieri della vicinanza dimostrata all’Ucraina fin dal primo giorno della guerra». Tajani ha quindi confermato che Roma è disponibile ad ospitare un eventuale secondo round di negoziati tra Mosca e Kiev. «Certo, siamo a disposizione, come già fatto peraltro per i colloqui fra Iran e Stati Uniti sul nucleare. Anche il Vaticano può essere una sede adatta».


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