Tutti gli occhi sull’Alaska

di Redazione ETI/T.J. Muscaro
10 Agosto 2025 12:05 Aggiornato: 10 Agosto 2025 17:16

Il vertice fissato per il 15 agosto in Alaska tra il presidente Trump e il presidente Putin si presenta come un momento di snodo per la diplomazia internazionale sul conflitto ucraino. L’annuncio ha trovato un’accoglienza cautamente favorevole da parte di una coalizione di leader europei, che il 9 agosto hanno diffuso una dichiarazione congiunta.

La dichiarazione, diffusa dai capi di Stato e di governo di Francia, Italia, Germania, Polonia, Regno Unito e Finlandia, insieme alla presidente della Commissione europea, ha ribadito la necessità di salvaguardare gli interessi di sicurezza di Kiev e dell’Europa nei colloqui per la cessazione del conflitto in Ucraina.

Nel testo si afferma che una soluzione diplomatica deve garantire «solide e credibili garanzie di sicurezza» che permettano all’Ucraina di difendere la propria sovranità e integrità territoriale. È stato inoltre riaffermato il principio secondo cui i confini internazionali non possono essere modificati con la forza, sottolineando che l’attuale linea di contatto dovrebbe costituire il punto di partenza per eventuali negoziati.

Nella stessa giornata, il presidente Zelensky ha ricordato che il popolo ucraino «merita la pace», una pace «dignitosa», senza concessioni che possano premiare Mosca per le azioni compiute. Nelle sue ultime dichiarazioni, Trump ha sostenuto che tanto Putin quanto Zelensky desiderino la pace, e che quest’ultimo stia lavorando per creare le condizioni per firmare un’intesa. Il presidente americano ha lasciato intendere infatti che un’intesa potrebbe comprendere «scambi di territori a beneficio di entrambe le parti».

L’appuntamento di Alaska sarà preceduto e, in parte, preparato dagli incontri avvenuti nei giorni scorsi: la missione a Mosca dell’inviato speciale della Casa Bianca Steve Witkoff e la riunione a Chevening House, nei pressi di Londra, tra il vicepresidente statunitense JD Vance, il ministro degli Esteri britannico David Lammy, rappresentanti europei e funzionari ucraini.


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