Il ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, ha sottoscritto, insieme ai colleghi di Regno Unito, Germania, Australia e Nuova Zelanda, una dichiarazione congiunta in cui i cinque governi «respingono con forza la decisione del Gabinetto di Sicurezza israeliano dell’8 agosto di lanciare un’ulteriore operazione militare su larga scala a Gaza». Secondo la nota, tale scelta «aggraverà la catastrofica situazione umanitaria, metterà in pericolo la vita degli ostaggi e aumenterà il rischio di un esodo di massa dei civili», oltre a comportare «il rischio di violare il diritto internazionale umanitario». I ministri denunciano che «qualsiasi tentativo di annessione o espansione degli insediamenti viola il diritto internazionale» e invitano «le parti e la comunità internazionale a compiere ogni sforzo per porre finalmente termine a questo terribile conflitto ora, attraverso un cessate il fuoco immediato e permanente che consenta la fornitura di un’assistenza umanitaria massiccia, immediata e senza ostacoli, poiché a Gaza si sta verificando lo scenario peggiore, quello di una carestia».
Il documento ribadisce che il movimento islamista palestinese «Hamas deve rilasciare tutti gli ostaggi senza ulteriori ritardi o precondizioni e deve garantire che questi vengano trattati in modo umano e non siano soggetti a crudeltà e umiliazioni». Sul fronte umanitario, i cinque ministri chiedono al governo israeliano «di trovare con urgenza soluzioni per modificare il suo recente sistema di registrazione delle organizzazioni umanitarie internazionali, al fine di garantire che questi attori fondamentali per l’aiuto umanitario possano continuare il loro lavoro essenziale, in linea con i principi umanitari, per raggiungere i civili bisognosi a Gaza». La loro eventuale esclusione, avvertono, «sarebbe un segnale grave». Infine, la dichiarazione riafferma «l’impegno a favore dell’attuazione di una soluzione a due Stati negoziata, quale unico modo per garantire che israeliani e palestinesi possano vivere fianco a fianco in pace, sicurezza e dignità». Una risoluzione politica, aggiungono i ministri, «richiede la totale smilitarizzazione di Hamas e la sua completa esclusione da qualsiasi forma di governo nella Striscia di Gaza, dove l’Autorità Palestinese deve avere un ruolo centrale».