Xi Jinping ha discusso della guerra in Ucraina con Vladimir Putin. Lo scambio è avvenuto in vista di un possibile incontro tra Putin e il presidente statunitense Donald Trump, e ha coinciso con la scadenza fissata da Trump affinché il Cremlino raggiunga un accordo di pace con l’Ucraina.
Durante una telefonata avvenuta venerdì 8 agosto, Putin ha aggiornato l’alleato Xi sui «principali risultati» emersi dal suo incontro con l’inviato speciale statunitense per il Medio Oriente, Steve Witkoff, il 6 agosto, secondo il resoconto diffuso dal Cremlino. I due leader hanno inoltre scambiato opinioni su «una serie di questioni urgenti di interesse bilaterale e internazionale», inclusa la prossima visita di Putin a Pechino.
Stando al riassunto fornito da Pechino sulla conversazione, Putin avrebbe illustrato a Xi la prospettiva di Mosca sulla situazione in Ucraina e sui recenti contatti tra Russia e Stati Uniti. Il presidente russo ha anche confermato la volontà di mantenere stretti rapporti con il Partito comunista cinese, evidentemente nell’ambito dell’Alleanza senza limiti tra Russia e Repubblica Popolare Cinese. Xi, a sua volta, ha delineato la posizione di Pechino sull’Ucraina, facendo cripticamente riferimento a «questioni complesse che non hanno soluzioni semplici».
«La parte cinese è lieta di vedere che Russia e Stati Uniti mantengono contatti, migliorano le loro relazioni e promuovono una soluzione politica della crisi ucraina», ha dichiarato Xi secondo il ministero degli Esteri del regime cinese.
Donald Trump ha affermato il 6 agosto che esiste una «ottima probabilità» di un vertice che potrebbe portare alla fine della guerra in Ucraina, aprendo a una inaspettata speranza che questa guerra possa finire presto.
Il 7 agosto, il Cremlino ha annunciato che Putin incontrerà Trump «nei prossimi giorni». Witkoff si trova a Mosca questa settimana e ha incontrato Putin per tre ore di colloqui il 6 agosto. Come è noto, il presidente degli Stati Uniti aveva dichiarato che avrebbe imposto pesanti dazi alla Russia se non fossero stati fatti progressi nei negoziati di pace con l’Ucraina entro il 9 agosto.
Le sanzioni minacciate dall’amministrazione Trump potrebbero includere dazi secondari mirati contro nazioni – tra cui Cina e India – che acquistano petrolio e gas dalla Russia. Trump ha infatti già firmato un ordine esecutivo il 6 agosto per imporre dazi extra del 25 per cento all’India, in rappresaglia agli acquisti di petrolio russo. Il giorno successivo, ha detto ai giornalisti che una misura simile contro Pechino «potrebbe arrivare».
Il ministero degli Esteri cinese ha dichiarato pubblicamente che il regime continuerà a comprare petrolio dalla Russia in base ai propri «interessi nazionali». Il regime cinese è diventato la linfa vitale dell’economia russa, da quando Putin ha invaso l’Ucraina. Il commercio bilaterale tra i due regimi alleati ha raggiunto un nuovo record di 244,8 miliardi di dollari nel 2024, in lieve aumento rispetto ai 240,1 miliardi registrati nel 2023, secondo i dati doganali cinesi.
La Cina è stata anche accusata di fornire macchine utensili, chip e altri materiali con usi sia civili sia militari, per tenere in piedi il settore bellico russo. Putin e Xi hanno ripetutamente riaffermato la loro “Alleanza senza limiti”, dichiarata per la prima volta il 4 febbraio 2022, meno di tre settimane prima che Putin ordinasse l’invasione dell’Ucraina. Xi ha visitato Mosca a maggio, e Putin è atteso in Cina nelle prossime settimane per partecipare agli eventi in commemorazione del Giorno della Vittoria nella Seconda guerra mondiale.