Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha annunciato in conferenza stampa a Berlino, un divieto parziale sulle esportazioni di armi verso Israele: la Germania non approverà l’esportazione di armi che potrebbero essere utilizzate in attacchi alla Striscia di Gaza. Questa decisione, ha detto Merz, è stata presa in seguito alla decisione del governo israeliano di prendere il controllo della Striscia di Gaza, perché il nuovo intervento militare israeliano creerà una realtà «ancora più difficile di quanto sia finora nella Striscia di Gaza». Al tempo stesso, però, Merz ha chiarito che la Germania riconosce il diritto di Israele a difendersi dal terrorismo di Hamas, sottolineando che il rilascio degli ostaggi, un cessate il fuoco e la neutralizzazione di Hamas sono obiettivi imprescindibili: «Hamas non può far parte del futuro di Gaza» ha chiarito Merz.
Il primo ministro tedesco ha espresso profonda preoccupazione per la situazione umanitaria a Gaza e ha invitato Israele a consentire un accesso libero e significativo agli aiuti provenienti dalle Nazioni Unite e da altre organizzazioni, invitando il governo israeliano ad astenersi da ulteriori passi verso l’annessione della Cisgiordania.
Secondo i dati del ministero dell’Economia tedesco, pubblicati da Reuters, nel 2024 si è registrato un forte calo dei permessi di esportazione di armi dalla Germania a Israele: solo 161 milioni di euro, rispetto ai 326,5 milioni di euro del 2023. A titolo di paragone, nello stesso anno la Germania ha esportato in Algeria armi per 559 milioni di euro e in Turchia per 230 milioni di euro. Lo scorso giugno, il governo tedesco ha annunciato che dallo scoppio della guerra, il 7 ottobre 2023, fino al 13 maggio 2025, aveva approvato esportazioni di armi verso Israele per un valore complessivo di 485,1 milioni di euro; forniture che includono sistemi d’arma, munizioni, radar, sistemi di comunicazione e componenti per veicoli blindati, alcuni dei quali sono già stati forniti a Israele.