I rapporti tra Intel e il Pcc sono al vaglio del Senato americano

di redazione eti/Nathan Worcester
8 Agosto 2025 9:06 Aggiornato: 8 Agosto 2025 9:06

Sembra che la nomina del nuovo amministratore delegato della Intel, Tan Lip-Bu, abbia sollevato seri interrogativi sulla sicurezza nazionale statunitense. A confermarlo una lettera del senatore repubblicano, Tom Cotton, in cui si chiedono chiarimenti al consiglio di amministrazione dell’azienda sui rapporti professionali e finanziari con ditte cinesi, strettamente legate all’Esercito popolare di liberazione e, di riflesso, al Partito comunista cinese.
Nel testo della missiva si esprimono infatti preoccupazioni per il passato incarico di Tan alla guida della Cadence Design Systems, azienda specializzata in hardware e software per microchip avanzati e altri prodotti a semiconduttori. Proprio lo scorso 28 luglio, la Cadence si è dichiarata colpevole di violazioni alle norme statunitensi sull’esportazione di tecnologie per la progettazione elettronica.

Tra il 2015 e il 2020, l’azienda ha infatti venduto hardware e software all’Università nazionale di tecnologia della difesa della Cina, definita dallo stesso ministero della Giustizia come «un’università militare cinese soggetta a restrizioni, impegnata nello sviluppo di supercomputer destinati ad applicazioni militari e simulazioni di esplosioni nucleari». Le operazioni sono state facilitate dalla controllata di Cadence con sede a Shanghai, e l’azienda dovrà ora versare oltre 140 milioni di dollari tra sanzioni e confische. Tan ha guidato l’azienda dal 2009 al 2021, periodo in parte coincidente con le violazioni ammesse.
I cospicui finanziamenti federali di cui la Intel ha beneficiato ammontano a 8 miliardi di dollari attraverso il Chips and Science Act, un credito d’imposta del 25 per cento e un contratto da 3 miliardi di dollari nell’ambito del programma Secure Enclave, destinati a sostenere la produzione nazionale di semiconduttori. Risorse pubbliche di questa entità implicano, nella visione di Cotton, l’obbligo di garantire standard di sicurezza e trasparenza elevati.

Secondo quanto riferito dall’agenzia Reuters ad aprile, Tan detiene investimenti in Cina che comprendono centinaia di aziende. Nella lettera, il senatore chiede se il consiglio di amministrazione fosse a conoscenza delle citazioni in giudizio ricevute prima di assumerlo. In caso affermativo, Cotton chiede di approfondire quali misure siano state adottate per affrontare le eventuali criticità, come la partecipazione di Tan in società collegate al Partito comunista cinese prima della nomina, e se abbia comunicato al governo statunitense eventuali legami residui, investimenti o incarichi professionali in aziende cinesi.


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