La Malaysia ha annunciato di voler investire fino a 150 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni per l’acquisto di tecnologie statunitensi nei settori dei semiconduttori, dell’aerospazio e dei data center. L’iniziativa rientra in un’intesa con Washington volta alla riduzione dei dazi commerciali, come ha spiegato il ministro del Commercio Tengku Zafrul Aziz. La misura più immediata è la riduzione del dazio sulle esportazioni malesi verso gli Stati Uniti: dal previsto 25% al 19%, a partire dall’8 agosto. Una percentuale comunque significativa, ma che rappresenta un compromesso rispetto all’impostazione iniziale. A fronte di questo, la Malaysia si impegna non solo a incrementare gli acquisti da parte di colossi tecnologici americani ma anche a realizzare investimenti diretti per 70 miliardi di dollari nell’economia statunitense. Un’iniezione di capitale che mira a ridurre il disavanzo commerciale, salito nel 2024 a quasi 25 miliardi di dollari.
Al centro dell’intesa figura anche il settore energetico: la compagnia statale Petroliam Nasional Berhad prevede l’acquisto annuale di gas naturale liquefatto per un valore di 3,4 miliardi di dollari, consolidando ulteriormente i legami economici bilaterali. Il ministero del Commercio ha precisato che, sebbene le aspettative fossero orientate verso aliquote ancora più basse, l’intesa raggiunta rappresenta un risultato complessivamente equilibrato, considerando le proposte presentate dalla Malaysia. Tra le ulteriori concessioni previste, figura anche l’abolizione o la riduzione dei dazi su circa il 98,4% delle importazioni statunitensi, l’alleggerimento di alcune barriere economiche e la soppressione dell’obbligo imposto alle piattaforme social e ai fornitori di servizi cloud statunitensi di versare una quota dei ricavi malesi a un fondo statale. Resta poi confermata l’esenzione dai dazi per i prodotti farmaceutici e i semiconduttori esportati dalla Malaysia verso gli Stati Uniti. Il governo è inoltre impegnato a ottenere deroghe aggiuntive per altre materie prime, tra cui cacao, gomma e olio di palma.
Permane tuttavia una certa cautela sul fronte dei semiconduttori. Pur essendo attualmente esenti da dazi, i chip prodotti in Malaysia potrebbero in futuro essere colpiti da nuovi dazi in base alla legislazione statunitense in materia di sicurezza nazionale. Si tratta di un margine di incertezza che la stessa Malaysia riconosce e che impone una costante vigilanza, in un contesto internazionale in cui la tecnologia è sempre più al centro di tensioni strategiche.