Il Trump Media Group decolla

di Redazione ETI/Tom Ozimek
4 Agosto 2025 17:43 Aggiornato: 4 Agosto 2025 20:43

A poco più di un anno dalla sua quotazione in Borsa, Trump Media and Technology Group – società madre della piattaforma Truth – ha diffuso il primo bilancio trimestrale con un flusso di cassa operativo positivo. Il dato, accompagnato da un patrimonio dichiarato di 3,1 miliardi di dollari, conferma l’intenzione della società di radicarsi stabilmente nel panorama della comunicazione digitale e della finanza tecnologica. Oltre alla gestione della piattaforma social, Trump Media ha infatti allargato l’offerta con contenuti video in streaming, ha sviluppato un’app ottimizzata per dispositivi Apple e si è ampliata a livello internazionale col lancio di Truth+ e l’ingresso in settori a forte innovazione come le criptovalute.

Il flusso di cassa operativo pari a 2 milioni 300 mila dollari, registrato nel trimestre concluso il 30 giugno, è un segnale rilevante. Tuttavia, la trimestrale evidenzia anche una perdita netta di 20 milioni di dollari, per spese legali e costi non monetari legati alla complessa operazione di fusione con una società-veicolo. Operazione che, tra le più lunghe nel suo genere, ha generato un contenzioso ancora in corso, nel tentativo di ottenere un risarcimento per presunti ritardi nella finalizzazione dell’accordo. Nel frattempo, Tmg ha rafforzato la propria presenza nel settore delle criptovalute, e ha annunciato di detenere una delle maggiori riserve in bitcoin fra le aziende quotate, con un patrimonio di circa due miliardi di dollari in asset digitali, in seguito a un collocamento privato sostenuto da circa 50 investitori istituzionali. Inoltre, ha depositato alla Vigilanza della Borsa, la Sec, la richiesta di registrazione di un fondo negoziato in Borsa denominato Truth Social Crypto Blue Chip, che comprende, tra le altre, le criptovalute Ether, Solana e Ripple.

L’espansione nel settore della tecnologia finanziaria, guidata dal marchio Truth.Fi, si basa su iniziative avviate già nel primo trimestre. Tra queste figurano fondi e conti ispirati ai principi dell’«America First», ai quali si affiancano nuove soluzioni per l’elaborazione dei pagamenti. Alla fine del primo trimestre, la società disponeva di 759 milioni di dollari in liquidità e investimenti a breve termine, risorse destinate a sostenere l’ulteriore crescita, tra cui eventuali operazioni di fusione o acquisizione. Secondo il prospetto informativo presentato alla Sec, a marzo 2025 il presidente Trump deteneva circa 115 milioni di azioni della società, equivalenti al 52 per cento. Alla chiusura del 1° agosto, con un valore per azione pari a 16,92 dollari, la partecipazione risultava pari a circa 1 miliardo 940 milioni di dollari, in netto calo rispetto all’inizio dell’anno, a causa di una flessione del 50 per cento del titolo.

In una lettera rivolta agli azionisti per il primo anniversario della quotazione in Borsa, l’amministratore delegato Devin Nunes ha sottolineato il ruolo determinante dei circa 600 mila investitori nel sostenere la crescita dell’azienda. Ha inoltre ribadito la missione della società descritta come risposta alla censura esercitata dai colossi tecnologici e all’ostilità dei mezzi d’informazione tradizionali.


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