L’Ue apre un’indagine sui prodotti venduti su Temu

di Redazione ETI/Evgenia Filimianova
29 Luglio 2025 21:15 Aggiornato: 29 Luglio 2025 21:15

La Commissione Europea ha rilevato che Temu, nota piattaforma di e-commerce cinese, potrebbe aver violato il Regolamento sui Servizi Digitali, non valutando adeguatamente i rischi legati alla presenza di prodotti illegali sul proprio mercato online. Il 28 luglio, l’esecutivo dell’Unione ha comunicato che l’analisi condotta su Temu evidenzia un rischio elevato per i consumatori europei, esposti all’acquisto di articoli non conformi alle norme europee o illegali. Giocattoli per bambini ed elettronica di piccole dimensioni, in particolare, non rispettano spesso gli standard di sicurezza richiesti dal regolamento che disciplina le piattaforme digitali, dai motori di ricerca ai social media, fino ai siti di e-commerce. Indagini analoghe hanno già coinvolto AliExpress, X e Meta.

Temu, insieme a Shein, è finita sotto la lente dell’Unione dopo essere stata classificata come “piattaforma online di grandi dimensioni”, avendo superato i 45 milioni di utenti mensili in Europa. Questa categoria è soggetta a regole più severe in materia di moderazione dei contenuti, trasparenza algoritmica e tutela degli utenti. Il Regolamento sui Servizi Digitali impone ai “marketplace online” l’obbligo di garantire la tracciabilità dei venditori, rendendoli chiaramente identificabili. Vieta inoltre i “dark pattern” — ossia strategie di design che inducono gli utenti a compiere scelte non intenzionali — e stabilisce regole sulla pubblicità e sui criteri di raccomandazione dei prodotti.

Già in passato, Bruxelles aveva espresso preoccupazioni per la presenza su Temu di beni illegali come farmaci, cosmetici e giocattoli, e aveva sollevato dubbi sull’uso di elementi ludici che potrebbero incentivare comportamenti d’acquisto compulsivi. Nel 2023, la Commissione aveva infatti chiesto a Temu di valutare i rischi legati alla propria piattaforma. A ottobre 2024 aveva poi avviato un procedimento formale per verificare eventuali violazioni del regolamento, concentrandosi su quattro aspetti: la vendita di prodotti illegali, l’interfaccia progettata per generare dipendenza, i sistemi di raccomandazione e l’accesso ai dati da parte dei ricercatori.
Il 28 luglio, Bruxelles ha ritenuto inadeguata la valutazione dei rischi fornita da Temu, giudicandola basata su dati generici di settore invece che su informazioni specifiche relative alla piattaforma: «A nostro avviso preliminare, Temu è lontana dal valutare i rischi per i propri utenti secondo gli standard richiesti dal Regolamento sui Servizi Digitali», ha dichiarato Henna Virkkunen, vicepresidente esecutivo per la Sovranità tecnologica, la Sicurezza e la Democrazia. Un portavoce di Temu ha dichiarato che l’azienda collaborerà pienamente con la Commissione.

Le conclusioni della Commissione sono ancora preliminari. Temu ha ora la possibilità di rispondere per iscritto, consultare il fascicolo dell’indagine ed esercitare il proprio diritto alla difesa. Nella fase successiva sarà coinvolto anche il Consiglio europeo per i servizi digitali, l’organo consultivo che vigila sull’applicazione del Regolamento sui Servizi Digitali. Se le violazioni delle norme europee fossero confermate, Temu potrebbe incorrere in sanzioni fino al 6% del fatturato mondiale annuo e vedersi imporre misure correttive, oltre a essere sottoposta a un controllo speciale finalizzato a garantire il rispetto delle norme.  Secondo i dati dell’Ue, dalla sua entrata nel mercato europeo (nell’aprile scorso) Temu ha già superato i 90 milioni di utenti in Europa.


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