La von der Leyen “alza la voce” con Xi Jinping

di redazione eti/Dorothy Li
24 Luglio 2025 21:45 Aggiornato: 24 Luglio 2025 21:45

Ursula von der Leyen, ha ribadito la propria (durissima) posizione nei confronti del regime cinese, chiedendo un commercio più equilibrato con l’Europa e sottolineando che le relazioni tra Bruxelles e Pechino si trovano a «un punto di svolta» (espressione che, considerata la situazione internazionale, suona quasi come una minaccia). Il tutto durante il vertice Ue-Cina tenutosi a Pechino il 24 luglio, al quale hanno partecipato anche il presidente del Consiglio europeo, António Costa, e il leader cinese Xi Jinping.

Nel suo discorso di apertura, la von der Leyen ha ricordato che la cooperazione tra Unione europea e Cina si è intensificata negli ultimi cinquant’anni, da quando sono stati stabiliti rapporti diplomatici formali. «Ma con l’approfondirsi della nostra collaborazione, sono cresciute anche le disuguaglianze», ha dichiarato. «Riequilibrare le nostre relazioni bilaterali è fondamentale. Per riuscirci, è essenziale che Cina ed Europa riconoscano le rispettive preoccupazioni e propongano soluzioni concrete». A fianco della von der Leyen, Costa ha invitato il regime cinese a «sfruttare la sua influenza sulla Russia per garantire il rispetto della Carta delle Nazioni Unite e porre fine alla guerra di aggressione contro l’Ucraina».
Xi Jinping, dal canto suo, ha riconosciuto che i rapporti tra Pechino e Bruxelles si trovano «nuovamente a un bivio cruciale». Ha esortato i leader europei a compiere una «scelta strategica» di fronte a quello che ha definito «un panorama internazionale turbolento e cambiamenti mondiali accelerati, mai visti in un secolo», come mostrato in un video trasmesso dall’emittente di regime cinese Cctv.

Le tensioni commerciali tra Cina e Unione europea si sono acuite negli ultimi anni. Bruxelles ha ripetutamente denunciato il dumping e il sostegno del regime cinese alle imprese nazionali in diversi settori, che distorce completamente la concorrenza.

Durante l’incontro del 24 luglio con il premier cinese Li Qiang, la von der Leyen e Costa hanno ribadito la necessità di riequilibrare le relazioni commerciali. Secondo i dati dell’Ue, il deficit commerciale dell’Ue con la Cina ha raggiunto i 305 miliardi di euro nel 2024. Nei primi sei mesi di quest’anno, la Cina ha esportato beni per 267 miliardi di dollari verso l’Ue, importandone per 125 miliardi, con un surplus commerciale di circa 143 miliardi di dollari, in aumento del 21% rispetto ai 118 miliardi registrati l’anno scorso, secondo i dati doganali cinesi. A complicare ulteriormente la situazione è il rapporto tra Xi Jinping e Vladimir Putin, definito dalla von der Leyen «un fattore determinante» per il futuro delle relazioni Ue-Cina.

Durante il vertice, i leader europei hanno rinnovato l’appello alla Cina affinché eviti di fornire «supporto materiale che sostenga la base militare-industriale russa», come riportato nel comunicato di Bruxelles. Il summit ha affrontato anche le violazioni dei diritti umani perpetrate dal Pcc nelle regioni occidentali di Xinjiang e Tibet, oltre all’erosione delle libertà fondamentali a Hong Kong: «La promozione e la tutela dei diritti umani sono un pilastro centrale dell’impegno dell’Unione europea con gli altri Paesi, inclusa la Cina» ha dichiarato Costa ai giornalisti a Pechino al termine dell’incontro, aggiungendo: «Abbiamo ribadito le nostre preoccupazioni e continueremo a confrontarci su questo tema cruciale».

Un risultato concreto del vertice, secondo la von der Leyen, è stato raggiunto nel settore delle terre rare, con l’accordo per istituire «un meccanismo potenziato di gestione delle esportazioni» che risolva i problemi derivanti dalle restrizioni cinesi su questi materiali strategici: «in caso di strozzature, questo meccanismo potrà intervenire immediatamente per individuare e risolvere i problemi».

 


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