Taiwan accusa Cina d’ingerenza in vista del voto per la revoca di 24 parlamentari

di Agenzia Nova
23 Luglio 2025 11:44 Aggiornato: 23 Luglio 2025 11:44

Il governo di Taiwan ha accusato la Cina di voler interferire nelle dinamiche democratiche dell’isola, a pochi giorni dal voto di revoca che potrebbe coinvolgere circa un quinto dei deputati del parlamento. Sabato 26 luglio, gli elettori taiwanesi saranno chiamati a decidere il destino di 24 parlamentari del Kuomintang (Kmt), il principale partito di opposizione, accusati da gruppi civici di eccessiva vicinanza a Pechino, che rivendica la sovranità su Taiwan. In un messaggio pubblicato su Facebook, il Consiglio per gli Affari continentali di Taiwan ha denunciato «evidenti tentativi» da parte del Partito comunista cinese d’interferire nel funzionamento della democrazia. «Il (voto) di richiamo è un diritto civile garantito dalla Costituzione e spetta solo al popolo di Taiwan decidere chi debba restare o essere rimosso dall’incarico», ha sottolineato il Consiglio nel messaggio. Il Kuomintang ha respinto le accuse di eccessiva vicinanza alla Cina, sostenendo la necessità di mantenere aperti i canali di comunicazione.

Il partito ha definito la campagna di richiamo una manovra politica «dannosa per la democrazia», che «non rispetta i risultati delle elezioni legislative dello scorso anno». Il voto di revoca consente agli elettori di rimuovere un rappresentante eletto prima della scadenza del suo mandato. Può essere chiesto solo dopo che il rappresentante abbia completato il primo anno di mandato e richiede che almeno il 10 per cento degli elettori registrati in una circoscrizione firmino una petizione per avviare la procedura, con conseguente validazione delle firme da parte della Commissione elettorale. Nello specifico, i gruppi civici promotori del voto accusano i deputati del Kmt di aver agito contro gli interessi di Taiwan e a favore della Cina, in particolare tagliando la spesa – soprattutto quella per la difesa – e cercando di attribuire troppo potere al parlamento, minando così la capacità di governo del presidente Lai Ching-te, del Partito progressista democratico (Dpp). In totale, 24 parlamentari del Kmt affronteranno il voto sabato, mentre altri 7 il 23 agosto. In caso di perdita del seggio, si terranno elezioni suppletive entro tre mesi. Il Kmt potrà ricandidare nuovi nomi e potrebbe anche riconquistare i seggi persi. Alcuni dei parlamentari attualmente sotto revoca rappresentano circoscrizioni considerate sicure per il partito. Attualmente, Il Kuomintang e il Partito popolare di Taiwan (Tpp) controllano assieme 62 dei 113 seggi del parlamento, mentre il Dpp ne detiene 51.


Iscriviti alla nostra newsletter - The Epoch Times