Nessuno ci credeva, «invece stiamo raggiungendo un risultato storico che parte da lontano. L’Anm? Mi auguro collaborino». Lo ha detto il viceministro alla Giustizia, Francesco Paolo Sisto, in un’intervista a «Il Tempo», in riferimento alla riforma della separazione delle carriere, per la quale domani al Senato arriverà il secondo via libera, dopo quello della Camera. «Significa che quello che appariva, anche all’inizio della legislatura, un progetto, e qualche anno fa addirittura un sogno, può in concreto diventare realtà. Quanti ci avrebbero creduto? Come tutti i programmi elettorali, alcuni si realizzano, altri no. Questa è, per Forza Italia e per la coalizione, la riforma delle riforme. Parte da lontano, con illustri sponsor quali Matteotti, Calamandrei, Moro, Falcone. Abbiamo uno scopo fondamentale: riavvicinare il cittadino alla giustizia mediante un processo più giusto e rassicurante», ha aggiunto.
Sul caso Open Arms, «il ricorso è formalmente legittimo. Ciò nonostante, data la solidità della sentenza di primo grado, si può avere l’impressione di un eccesso di agonismo ad personam nei confronti di Matteo Salvini. Osservo, nel merito, che non mi convince la pretesa applicabilità di un principio civilistico relativamente a una sentenza penale. Ma sarà un tema che sarà discusso davanti alla Cassazione».Secondo Sisto, è «indubbio che in una certa magistratura, soprattutto quella più correntizia, c’è un certo nervosismo da riforma costituzionale. Il parlamento ha pieno titolo di seguire l’articolo 138 della Costituzione e riformarla secondo le regole scritte dai padri costituenti. D’altronde, c’è da stare tutti tranquilli, perché chi deciderà le sorti della riforma sarà il popolo sovrano con il referendum, strumento impeccabile di democrazia diretta». «Siamo convinti di difendere una causa giusta – ha precisato il viceministro – come è giusto il processo supportato dalla separazione delle carriere. Un giudice davvero terzo e imparziale fa bene proprio a tutti». In merito infine alla responsabilità dei magistrati, «è un tema che esula dalla riforma costituzionale e che eventualmente si valuterà in seguito. Attendiamo da parte dell’Anm un atteggiamento collaborativo nella legge attuativa della riforma, senza pregiudizi e nel rispetto reciproco che deve contraddistinguere la leale collaborazione istituzionale. In quella sede, saranno definiti i dettagli applicativi della riforma, che necessitano di un dibattito attento e leale», ha concluso Sisto.