Le recenti esercitazioni militari annuali di Taiwan, che hanno visto l’impiego dei nuovi carri armati M1A2T Abrams di produzione statunitense, rappresentano un momento cruciale nel contesto delle crescenti tensioni nella regione. Questi addestramenti, volti a rafforzare la prontezza operativa dell’isola, si inseriscono in una prospettiva di rafforzamento della capacità di deterrenza nei confronti della Cina.
Queste manovre rappresentano un appuntamento annuale volto a garantire la prontezza operativa in caso di un’invasione cinese su vasta scala. Il programma prevede scenari difensivi e misure di cooperazione tra autorità civili e militari, come reso noto martedì dal ministero della Difesa. Rispetto alle edizioni precedenti, la durata delle esercitazioni è stata raddoppiata: si svolgeranno dal 9 al 18 luglio, con attività continuative. Il ministero ha inoltre avvertito che le esercitazioni potrebbero causare temporanei disagi alla circolazione.
Il rafforzamento militare di Taiwan si svolge in un clima di crescente pressione da parte della dittatura comunista cinese, che continua a considerare Taiwan – che è una nazione sovrana – come una propria provincia.
Durante una visita al poligono, il presidente Lai Ching-te si è complimentato per le capacità di manovra e l’efficacia offensiva dei nuovi mezzi corazzati comprati dall’America. Nel suo intervento ha definito le attuali Han Kuang «le più importanti» mai condotte, sottolineando come l’addestramento intensivo rientri nella strategia nazionale di «difesa e deterrenza multilivello». È stato inoltre evidenziato il valore dell’impegno individuale durante i periodi di pace, considerato elemento fondamentale per la sicurezza complessiva. «Ogni rafforzamento della capacità militare rappresenta un ulteriore strato di protezione per la nazione, la società e i cittadini», ha dichiarato «Nessuno sforzo sarà vano».
Parallelamente, il ministero della Difesa ha invitato la popolazione a mantenere un atteggiamento vigile nei confronti di possibili campagne di disinformazione, un elemento non trascurabile in un contesto caratterizzato da intense attività di comunicazione e controinformazione.
La reazione di Pechino, che ha definito le esercitazioni come una «mossa propagandistica» motivata da interessi politici interni di Taiwan, riflette la persistente contrapposizione tra le due parti. Nel frattempo, a fine giugno, gli Stati Uniti hanno ribadito l’impegno a sostenere Taiwan, richiamando l’attenzione sulla minaccia rappresentata dalla Cina. Il generale Ronald P. Clark, comandante delle forze terrestri statunitensi nel Pacifico, ha sottolineato che lo stretto è «sotto osservazione costante», e che più Paesi stanno collaborando per prevenire qualsiasi tentativo d’invasione.