La blue economy «è un settore sempre più da attenzionare per l’economia del nostro Paese». È questo, in sintesi, il messaggio lanciato nel corso del primo panel del quarto summit nazionale sull’Economia del mare – blue forum che si chiude oggi a Roma presso la sede di Unioncamere. Dopo i saluti del presidente Assonautica italiana, Giovanni Acampora, è intervenuta la vice presidente della Regione Lazio che ha dichiarato: «La Regione Lazio ha un patrimonio costiero incredibile in termini di comuni, di cui fanno parte 24 comuni costieri – tra cui Roma Capitale – due isole, 35 mila imprese coinvolte nella cantieristica, nei trasporti, nella logistica e nell’indotto, sparse lungo i 400 chilometri di coste della regione. La Regione Lazio è stata la prima regione ad istituire una legge dedicata alla blue economy, stanziando 2,5 milioni di euro per sostenere l’economia del mare con numerosi progetti che hanno coinvolto impresi e cittadini», ha concluso Angelilli. A seguire è intervenuto il presidente della Camera di commercio di Roma, Lorenzo Tagliavanti, che ha evidenziato come «Roma è la più grande città europea bagnata dal mare, tuttavia fatta eccezione per gli addetti al lavoro la politica nazionale ha mantenuto un rapporto di estraneità rispetto a questa realtà. Invito le istituzioni a sviluppare politiche responsabili che, nell’ambito della profonda trasformazione in atto nella blue economy, siano realmente orientate all’interesse del Paese», ha concluso Tagliavanti.
«Il Mediterraneo – ha detto la presidente di Isnart, Loretta Credaro – rappresenta l’origine della nostra storia, della nostra cultura, della nostra economia, che sono i nostri valori da preservare. Il nostro obiettivo vuole fornire dati sempre più precisi, in grado di coniugare questi valori nel settore turistico per promuovere sostenibilità, cultura ed economia. Una sfida orientata alla sostenibilità, in particolare nell’anno del Giubileo che ci invita anche alla bellezza del nostro Paese», ha concluso Credaro. Per il presidente della fondazione Symbola, Ermete Realacci: «Il Mediterraneo è uno dei mari più trafficati al mondo, ma anche uno dei più fragili, sia dal punto di vista ambientale che geopolitico. Per affrontare le criticità che lo attraversano, dobbiamo partire dai nostri punti di forza: innovazione, coesione e cultura del mare. Solo così potremo garantire sicurezza e sviluppo sostenibile nell’interesse dell’Italia e dell’intero bacino». A chiudere il primo momento di questa secondo giornata è stato l’intervento del presidente di Fincantieri, Biagio Mazzotta, che riflettendo sul tema del forum, “Creare valore”, ha dichiarato: «Fincantieri crea valore quotidianamente mettendo al centro le persone, fulcro del nostro successo. Non possiamo prescindere da chi fa i mestieri del ‘saper fare’. Supportiamo la manodopera attraverso la formazione continua. Ovviamente dobbiamo confrontarci con un tema critico di carenza di manodopera specializzata che interessa il nostro Paese e non solo. Investiamo convintamente nella formazione anche grazie a specifici progetti come ‘Maestri del mare’, attraverso cui abbiamo formato giovani che volevano avvicinarsi ai mestieri manuali e tecnici. Il nostro è un investimento che punta alla costruzione di identità professionali di grande valore, che a loro volta nel futuro genereranno valore», ha concluso Mazzotta.