L’Ucraina ha rivolto un appello all’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opac), con sede all’Aia, affinché indaghi sull’asserito utilizzo di munizioni tossiche vietate da parte della Russia contro le sue forze armate. Kiev ha formalmente presentato una richiesta al consiglio direttivo dell’organizzazione per avviare un’indagine, dopo le dichiarazioni di venerdì scorso delle agenzie di intelligence olandesi e tedesche, secondo cui esisterebbero prove di un uso diffuso di armi illegali da parte della Russia lungo la linea del fronte.
«L’Ucraina chiede formalmente al direttore generale dell’Opac di adottare misure per istituire un meccanismo indipendente e imparziale volto a investigare i casi di presunto uso di armi chimiche in Ucraina», si legge in una copia della richiesta condivisa con Reuters. Il documento specifica che tale meccanismo dovrebbe avere il mandato di «raccogliere ulteriori prove e identificare i responsabili, gli organizzatori e i finanziatori di tali atti». La richiesta è stata presentata all’apertura di una serie di riunioni a porte chiuse, della durata di quattro giorni, del Consiglio esecutivo dell’Opac, composto da 41 Paesi.
Il direttore generale dell’Opac, Fernando Arias, ha comunicato al Consiglio esecutivo dell’organizzazione che, alla luce delle presunte frequenti violazioni con agenti chimici pericolosi, il suo ufficio intensificherà il monitoraggio delle attività lungo la zona di conflitto tra Russia e Ucraina. Arias ha invitato l’Ucraina a confrontarsi con gli Stati membri, la cui maggioranza potrebbe essere necessaria per approvare un’indagine.
L’Opac aveva già istituito nel 2018 un team per esaminare le accuse di uso di armi chimiche in Siria, denominato Investigation and Identification Team, che accertò che le forze governative siriane e i miliziani dello Stato Islamico avevano impiegato armi chimiche vietate durante la guerra civile iniziata nel marzo 2011.
Gli Stati Uniti, nel maggio dell’anno scorso, avevano per primi accusato la Russia di aver utilizzato cloropicrina, un composto chimico più tossico degli agenti antisommossa, impiegato per la prima volta dalla Germania durante la Prima Guerra Mondiale.
L’Opac, un’agenzia di disarmo con 193 Stati membri, aveva tuttavia ritenuto che le accuse iniziali mosse reciprocamente da Russia e Ucraina fossero «non sufficientemente dimostrate». Entrambe le fazioni hanno sempre negato di aver fatto uso di armi chimiche nel conflitto, che si è intensificato con l’invasione russa dell’Ucraina nel febbraio 2022. Secondo l’agenzia di intelligence militare olandese, almeno tre morti ucraine sarebbero attribuibili all’uso di armi chimiche, mentre oltre 2.500 feriti sul campo di battaglia hanno riportato alle autorità sanitarie ucraine sintomi riconducibili a esposizione a sostanze chimiche.