Censis: oltre il 90 per cento degli italiani vuole più servizi in farmacia

di Agenzia Nova
8 Luglio 2025 12:36 Aggiornato: 8 Luglio 2025 14:38

La farmacia dopo il Covid si rafforza come punto di riferimento per l’erogazione di servizi. Da sempre punto di riferimento sanitario essenziale per i cittadini, le farmacie durante la pandemia hanno mostrato capacità di azione ed innovazione, rappresentando un presidio sanitario strategico sul territorio, in grado di fornire servizi sanitari essenziali per la diagnosi del Covid-19 e la sua prevenzione. Già da tempo le farmacie erano andate ben oltre la dispensazione del farmaco, ma un importante allargamento delle attività e delle prestazioni disponibili in farmacia, come i test e le vaccinazioni, è legato ai provvedimenti decisi proprio a seguito della pandemia. Molte delle attività legate al nuovo ruolo sono già oggetto della Sperimentazione della Farmacia dei servizi in atto nelle regioni.

Il dato sulla frequenza di utilizzo conferma il fondamentale ruolo di presidio di riferimento nel campo della salute attribuito alla farmacia: la metà degli italiani (50,1 per cento) si reca in farmacia una volta al mese e il 41,8 per cento degli over 64 una volta alla settimana, così come il 50,6 per cento di chi ha uno stato di salute insoddisfacente. I dati mettono in luce anche la tendenza alla fidelizzazione nei confronti di un’unica farmacia, con il 60,0 per cento che afferma di avere una farmacia di fiducia a cui si rivolge sempre, indipendentemente da una specificità di offerta nei servizi o nei prezzi. È quanto è emerso dal Rapporto «La nuova farmacia pilastro del Ssn. Prospettive ed opportunità», realizzato dal Censis con il supporto di Federfarma su campione di più di 1.000 adulti dai 18 anni in su. «Favorevoli nella stragrande maggioranza alla presenza di nuovi servizi, il 76,1 per cento degli intervistati vede favorevolmente anche un ampliamento del ruolo della farmacia, chiamata a diventare un presidio importante della medicina territoriale, soprattutto grazie alle sue caratteristiche peculiari di accessibilità e prossimità», ha dichiarato Ketty Vaccaro, responsabile Ricerca biomedica e Salute del Censis. «Qualcuno teme però che non tutte siano in grado di farlo, con il rischio di mantenere le profonde differenze di offerta sul territorio. Si tratta di una sfida importante per la farmacia, proprio per continuare a garantire la funzione di presidio pubblico per la salute che i cittadini gli riconoscono ma anche di punto di riferimento per il perseguimento del benessere complessivo, in linea con la nuova concezione della salute degli italiani».

I risultati della ricerca Censis «restituiscono l’immagine di una farmacia in continua evoluzione, capace di intercettare e soddisfare i bisogni di salute e benessere dei cittadini. Bisogni che sono diversificati a seconda delle fasce di età e delle condizioni personali di ciascuno: non solo gli anziani e i cronici, ma anche i giovani e i sani, che si rivolgono alla farmacia per ricevere consigli e servizi di prevenzione e benessere», ha dichiarato il presidente di Federfarma, Marco Cossolo. «Le valutazioni positive espresse dai cittadini, ma anche le loro elevate aspettative, confermano che è ora necessario lavorare in sinergia con le istituzioni e gli altri professionisti della salute per rendere strutturale il modello della farmacia dei servizi all’interno del Ssn», ha aggiunto.Presidio sul territorio ma non solo. Prevale la concezione della farmacia come presidio di assistenza sanitaria sul territorio, convenzionato con il Ssn e che fa parte del servizio pubblico (53,6 per cento).

L’ampio riconoscimento della rilevanza del contributo fornito dalle farmacie durante la pandemia per l’attività di screening con l’effettuazione dei tamponi (55,8 per cento) è confermata anche dai più giovani (61,3 per cento) che, grazie a tali servizi, stanno acquisendo una maggiore familiarità con la farmacia, apprezzandone il ruolo di presidio pubblico. D’altra parte, il 46,4 per cento, una parte minoritaria, ma non irrilevante, considera la farmacia un punto di dispensazione di farmaci e altri prodotti per il benessere, una realtà consolidata della farmacia che risponde anche al crescente interesse degli italiani per la dimensione del benessere, sempre più presente nella nuova concezione della salute. La frequentazione della farmacia si allarga non solo tra i più giovani ma anche tra chi si dichiara in buona salute, segno che essa viene vista come un riferimento da tutti, non solo per le patologie ed i piccoli disturbi, ma anche per la promozione della salute e del benessere. Piena considerazione per il ruolo sociale della farmacia. L’idea che le farmacie operino per la tutela dei cittadini appare prevalente ed un’enfasi particolare è posta proprio sul ruolo che esse possono svolgere nel garantire assistenza e supporto alla parte più fragile della popolazione. Il servizio offerto dalle farmacie è considerato utile ed irrinunciabile dal 92,6 per cento degli intervistati e il 92,2 per cento riconosce il sostegno importante che offrono agli anziani ed ai malati cronici.

Un elemento particolarmente sottolineato è quello della prossimità, che ne fa un punto di riferimento per la salute sempre disponibile e facilmente accessibile: c’è sempre una farmacia vicina e aperta (90 per cento). Per queste ragioni, la quasi totalità degli intervistati (95,2 per cento) valuta positivamente il ruolo attuale della farmacia.Le aspettative di nuovi servizi. Gli intervistati vorrebbero che nella propria farmacia di riferimento fosse resa disponibile una ampia gamma di servizi: dal recapito a domicilio dei farmaci per persone fragili (82,7 per cento), alla distribuzione dei farmaci e dei presidi per conto della Asl (76,4 per cento), dalla disponibilità di test per la misurazione di colesterolo, glicemia, ecc. (73,3 per cento) ad uno sportello per la prenotazione di visite ed esami (72,3 per cento).

Non appaiono particolarmente informati sulla Sperimentazione della farmacia dei servizi, in atto in molte regioni (solo il 31,1 per cento ne è a conoscenza), ma quasi due terzi (68,9 per cento) degli intervistati segnalano, come già presente nella farmacia abituale, almeno un servizio previsto nella Sperimentazione. E se non molti dichiarano di averne usufruito, sono decisamente più alte, invece, le percentuali di chi vorrebbe poter disporre di questa nuova gamma di servizi: prima di tutto screening di prevenzione dell’ipertensione o del diabete (82,1 per cento), dispensazione dei farmaci e dei dispositivi medici ai pazienti in assistenza domiciliare, residenziale e semiresidenziale (81,7 per cento); possibilità di effettuare la scelta del medico di medicina generale e del pediatra di libera scelta (79,6 per cento), presenza di infermieri per medicazioni e/o altre attività (77,5 per cento) e somministrazione ai maggiori di 12 anni di altri vaccini (non più solo quelli contro il Covid e l’antinfluenzale) (62,2 per cento). Si attesta al 92,5 per cento la quota di chi si dichiara molto e abbastanza favorevole all’ampliamento dei servizi in farmacia e, nella valutazione dei vantaggi, appare di gran lunga prevalente quello del potenziamento dell’accessibilità dei servizi sanitari previsti, garantita dalla capillare distribuzione sul territorio e dalla costante presenza di una farmacia di turno (49,5 per cento).

La criticità più segnalata, invece, è relativa ad un aspetto concreto, cioè al fatto che non tutte le farmacie sono attrezzate o si possono attrezzare per garantire questi servizi (39,4 per cento), mettendo tra l’altro in luce il rischio del mantenimento di significative differenziazioni territoriali nell’accesso ai servizi da parte del cittadino.


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