Lollobrigida: difendiamo l’agricoltura

di Agenzia Nova
7 Luglio 2025 9:12 Aggiornato: 7 Luglio 2025 12:13

«Vogliamo continuare a difendere il settore primario e le filiere a queste collegate. Perché producono ricchezza, lavoro e sono un presidio per l’ambiente e per la nostra stessa identità». Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, in una intervista a Il Tempo traccia un bilancio dei risultati raggiunti fino a oggi. Quasi tre anni di governo: «In 30 mesi l’agricoltura è tornata centrale in Italia e in Europa e questo è un dato oggettivo. Siamo il governo che ha stanziato più risorse in questo settore nella storia, la capacità di impegno del ministero è cresciuta del 50 per cento, abbiamo raggiunto tutti i target del Piano nazionale di ripresa e resilienza, coordinata la promozione con Ice, garantito le agevolazioni al mondo agricolo cancellate in gran parte d’Europa. I dati Istat – aggiunge l’esponente dell’esecutivo – ci riconoscono alcuni record nell’export agroalimentare che tocca i 70 miliardi nel 2024, il podio principale tra le agricolture europee superando Francia e Germania per valore aggiunto, la maggiore crescita assoluta del reddito degli agricoltori tra i paesi Ue».

Poi, Lollobrigida spiega quali sono gli obiettivi più importanti che si pone per il prossimo biennio: «In Europa si sta parlando di far confluire le risorse della Politica agricola comune in un Fondo unico. Questo vorrebbe dire far perdere la specificità ai fondi per l’agricoltura. A Bruxelles l’Italia si è fatta capofila di 17 altri Paesi per dire no. Garantire la specificità dei fondi per la Pac è essenziale per garantire il giusto reddito agli agricoltori perché permettono la produzione di cibo, di qualità aggiungo, e con il loro lavoro salvaguardano l’ambiente. Sarebbe la fine di una strategia finalizzata alla sovranità alimentare europea».

Dopo anni di anonimato, l’agricoltura è tornata protagonista: «Dovrei essere contento che la gran parte della sinistra sia sempre più lontana dalla realtà, critichi senza proporre, si affidi più ai comici che ai leader politici. Ma non lo sono affatto – rileva Lollobrigida –. Ho sempre cercato anche nel loro campo persone con le quali collaborare per difendere il sistema Italia. Anche sulle scuole agrarie ed alberghiere negli anni si è percepito il disinteresse per istituti poco snob, considerati di serie B. E invece – osserva il ministro – noi li consideriamo per quello che sono: una vera e propria eccellenza che formano persone indispensabili per difendere, promuovere e valorizzare la nostra qualità. E i risultati cominciano ad arrivare. In provincia di Salerno, ad esempio, c’è stato un vero e proprio boom di iscrizioni agli istituti agrari».

Capitolo dazi: Trump ha parlato di una tariffa al 17 per cento per i prodotti agroalimentari: «Aspettiamo e vediamo quello che succede, le trattative sono in corso. Lunedì sono stato alla Casa bianca, ho incontrato Brooke Rollins e Jamieson Greer, uno dei negoziatori di Trump con l’Ue. Ho detto loro che l’Italia, l’Europa e gli Stati uniti non sono solo uniti dall’economia. Ci uniscono i valori della libertà e della democrazia, valori che ci hanno fatto prosperare e per questo dobbiamo fare in modo che gli scambi commerciali rimangano vivi e si rafforzino nel comune interesse».

Poi ha dimostrato loro, numeri alla mano, che «gran parte del valore dell’agroalimentare importato rimane agli Stati uniti, sarebbe un danno anche per loro. E ci siamo resi disponibili, ove possibile, ad aumentare le importazioni dagli Usa nei settori che lo necessitano come la mangimistica», conclude Lollobrigida.


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