No «all’immigrazione illegale, contrasto totale a trafficanti e scafisti. È questa la linea della Lega ed è questo che c’è nel programma di Governo, non certo lo Ius scholae. Non arretreremo mai su questo». Lo ha detto il sottosegretario al ministero dell’Interno, Nicola Molteni, nel corso di un’intervista al quotidiano «Il Tempo». Una legge sulla cittadinanza «c’è, ed è la legge 91 del 1992, che funziona e non va toccata. Tutt’al più, se va toccata – ha proseguito -, la legge va modificata in senso restrittivo, ampliando l’elenco dei reati che comportano la revoca della cittadinanza a chi commette reati gravi contro lo Stato. L’Italia è il Paese in Europa che concede più cittadinanze; quindi non vedo perché si debba introdurre una legge per rendere la cittadinanza più veloce. Noi non cederemo mai, è punto fermo, rischia solo di essere un’attrazione per una nuova immigrazione di cui noi di certo non abbiamo bisogno», ha continuato il sottosegretario.
Negli ultimi tre anni «grazie al lavoro del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, e alle norme introdotte, i rimpatri sono aumentati moltissimo: quest’anno siamo a +20 per cento rispetto all’anno scorso. Diventa fondamentale avere sul territorio nazionale i Cpr, uno strumento per allontanare migranti irregolari, socialmente pericolosi, con sentenze di condanna. Questo governo – ha proseguito -, grazie alla collaborazione tra le Forze di polizia e al sistema di intelligence, svolge un’attività di condivisione dati, controllo e prevenzione che, dal 2022 a oggi, ha portato all’espulsione di circa 200 soggetti radicalizzati legati al fondamentalismo islamico, un rischio per la sicurezza e per gli interessi nazionali. Dopodiché, finché le comunità islamiche non sottoscriveranno un’intesa con lo Stato italiano, nulla è dovuto o concesso», ha concluso Molteni.