DeepSeek “piace” sempre meno

di Redazione ETI/Naveen Athrappully
29 Giugno 2025 9:51 Aggiornato: 29 Giugno 2025 11:19

Il Commissario per la protezione dei dati di Berlino, Meike Kamp, ha chiesto a Apple e Google di rimuovere l’app di intelligenza artificiale cinese DeepSeek dal mercato tedesco con l’accusa di violazione delle leggi europee sulla protezione dei dati. Secondo la propria politica sulla privacy di DeepSeek raccoglie infatti dati personali degli utenti, inclusi input testuali, file caricati, dati sui dispositivi e sulla rete, e li trasferisce in Cina per l’elaborazione: «Per fornire i nostri servizi, raccogliamo, elaboriamo e memorizziamo direttamente i vostri dati personali nella Repubblica Popolare Cinese» dice DeepSeek.

L’Autorità tedesca per la privacy, in un comunicato del 27 giugno, ha definito «illegale» il trasferimento di dati verso la Cina, sottolineando che DeepSeek non abbia fornito prove convincenti che i dati degli utenti tedeschi siano protetti a un livello equivalente a quello dell’Unione Europea: «Le autorità cinesi hanno ampi diritti di accesso ai dati personali detenuti dalle aziende cinesi» ha aggiunto, evidenziando che gli utenti in Cina non godono dei diritti e dei rimedi legali garantiti in Europa.
Secondo la Kamp, DeepSeek viola l’articolo 46(1) del Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (Gdpr), che consente il trasferimento di dati in Paesi terzi solo con adeguate garanzie e rimedi legali efficaci. Il 6 maggio, il garante dei dati tedesco aveva chiesto a DeepSeek di rimuovere volontariamente l’app dagli store tedeschi o di conformarsi alle norme Ue, ma l’azienda non ha risposto. Di conseguenza, DeepSeek è stato classificato come «contenuto illegale» ai sensi del Digital Services Act, portando alla richiesta formale di rimozione il 27 giugno. The Epoch Times Usa ha contattato DeepSeek per un commento, senza ricevere risposta in tempo utile per la pubblicazione.

E per il “rivale” di ChatGPT va male non solo in Germania, ma in tutta Europa: in Italia, DeepSeek è stata bloccata per mancanza di informazioni sull’uso dei dati personali, l’Olanda l’ha vietata sui dispositivi governativi, il Belgio ne ha sconsigliato l’uso ai funzionari pubblici e ha aperto un’inchiesta, mentre in Spagna l’organizzazione per i diritti dei consumatori Ocu ha chiesto un’indagine.

Nel resto del mondo, Corea del Sud, India, Australia e Taiwan hanno vietato DeepSeek sui dispositivi governativi, citando rischi legati alla raccolta di dati, come i modelli di digitazione, trasferibili ai server cinesi. Negli Stati Uniti, New York, Texas e Florida hanno bandito l’app dai dispositivi statali, e il Kansas sta valutando una legge per vietare piattaforme di intelligenza artificiale controllate da Paesi come la Cina. Il governatore del Texas, Greg Abbott, ha dichiarato: «Il Texas non permetterà al Pcc di infiltrarsi nelle nostre infrastrutture critiche tramite app di intelligenza artificiale che raccolgono dati».

DeepSeek aveva già attirato l’attenzione in tutto il mondo, vantando risultati simili a ChatGPT con risorse molto inferiori, ma un’indagine di The Epoch Times Usa ha rivelato che l’app di intelligenza artificiale cinese più che altro è programmata per diffondere propaganda del Partito Comunista Cinese. Come ha spesso riportato The Epoch Times Usa, diversi esperti ritengono che consegnando dati a un’azienda cinese, vi sia il forte rischio di condividerli con il Partito comunista cinese, che ha il potere discrezionale di richiedere ogni dato voglia, per motivi di “sicurezza nazionale”.

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