I capi di Stato e di governo dell’Unione Europea, riuniti giovedì a Bruxelles per un vertice del Consiglio Europeo di due giorni, affrontano temi cruciali come le sfide geoeconomiche, la situazione in Ucraina e il Medio Oriente, oltre a dover trovare una risposta all’incubo dazi.
Alla vigilia dell’incontro, il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha espresso il suo sostegno agli sforzi della Commissione europea per rispettare la scadenza fissata da Donald Trump, ormai a meno di due settimane: «Sono molto entusiasta di partecipare oggi al mio primo Consiglio europeo — ha dichiarato Merz. – Sostengo pienamente la Commissione in tutti i suoi sforzi per raggiungere rapidamente un accordo commerciale con gli Stati Uniti».
L’agenda del vertice include anche la difesa e la sicurezza europee, la gestione dei flussi migratori, la preparazione alle crisi e ai rischi e la sicurezza interna. «L’interazione tra un contesto internazionale complesso e le nostre priorità economiche interne, come l’approfondimento del mercato unico, è più importante che mai. Per questo desidero che discutiamo delle sfide geo-economiche che affrontiamo, esaminando sia il ruolo dell’Ue nel mondo sia la sua competitività», ha scritto il presidente del Consiglio europeo António Costa in una lettera del 12 giugno indirizzata agli Stati membri.
L’Ue si trova di fronte a un dazio del 50% sui beni esportati verso gli Stati Uniti, che dovrebbe entrare in vigore il 9 luglio. Bruxelles è già gravata da dazi del 25% su acciaio, alluminio e automobili, oltre a dazi reciproci del 10% su quasi tutti gli altri prodotti. Il mese scorso, l’Ue ha proposto contromisure su importazioni americane fino a 95 miliardi di euro (circa 107,2 miliardi di dollari) qualora i negoziati con Washington non riuscissero a eliminare i dazi.
«Una guerra commerciale impoverisce entrambe le sponde dell’Atlantico ed è semplicemente insensata. Per questo sostengo l’approccio della presidente della Commissione, che ha mantenuto la calma e ha negoziato per ottenere un risultato», ha affermato il primo ministro belga Bart De Wever. «Se ciò dovesse portare a dazi unilaterali e ingiusti, dovremo adottare contromisure proporzionate e mirate».
Una delle questioni che i leader europei dovranno affrontare è se rispondere con proprie misure a un dazio di base di questo tipo. L’Unione europea ha concordato, senza ancora applicarli, dazi su 21 miliardi di euro di beni americani e sta valutando un ulteriore pacchetto di dazi su importazioni statunitensi fino a 95 miliardi di euro. Alcuni Paesi Ue, tuttavia, preferiscono attenuare queste misure.
Tra le alternative di riequilibrio dell’Ue c’è una tassa sulla pubblicità digitale, che colpirebbe giganti americani come Google/Alphabet, Meta, Apple, X o Microsoft, riducendo il surplus commerciale che gli Stati Uniti vantano nei servizi con l’Ue. L’Ue, invece, ha un surplus commerciale con gli Stati Uniti nei beni. La Commissione ha proposto un accordo Ue-Usa per azzerare i rispettivi dazi sui beni industriali, insieme a possibili ulteriori acquisti europei di gas naturale liquefatto e soia. Washington, però, ha mostrato scarso interesse, preferendo sottolineare ostacoli come l’Iva europea, gli standard ambientali e le norme sulle piattaforme online, su cui l’Ue non intende cedere.
A margine del vertice, i leader europei cercheranno anche di rassicurare Slovacchia e Ungheria, preoccupate per la fine del loro accesso al gas russo, prevista dal piano dell’Ue per eliminare tutte le importazioni di gas russo entro la fine del 2027. Secondo i diplomatici, le rassicurazioni sul gas dovrebbero convincere i due Paesi a sostenere il diciottesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia, che attualmente stanno bloccando. Prima dell’inizio del vertice, tuttavia, il primo ministro slovacco Robert Fico ha dichiarato che chiederà un rinvio del voto sulle sanzioni finché le preoccupazioni della Slovacchia non saranno affrontate.
I leader europei discuteranno anche di come rafforzare la prontezza militare dell’Ue e di come esercitare maggiore pressione sulla Russia affinché «accetti un cessate il fuoco significativo e dimostri una reale volontà di negoziare». In un messaggio pubblicato sul X prima del vertice, il primo ministro olandese Dick Schoof ha scritto: «Altri punti all’ordine del giorno includono l’importanza della competitività europea e la necessità di collaborare a livello Ue per tenere sotto controllo i flussi migratori». Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy parteciperà al vertice in videoconferenza.
Quanto alla posizione dell’Italia, rimane confermata – dopo i discorsi in Parlamento del capo del Governo – la linea di Giorgia Meloni, che consiste nell’affermare l’interesse nazionale dell’Italia e a rafforzarne l’influenza all’interno dell’Ue, mantenendo al contempo un saldo ancoraggio all’alleanza atlantica. Un approccio che cerca di rimodellare l’Ue dall’interno, rendendola più rispondente alle esigenze nazionali e più capace di rispondere alle sfide internazionali. Una linea, quella perseguita dal presidente del Consiglio, che influenzerà probabilmente in modo significativo l’agenda e le discussioni politiche dell’Ue, soprattutto in materie spinose quali la spesa per la difesa, la gestione dei flussi migratori e la competitività delle industrie europee.