Si è appena conclusa la 55esima edizione del Salone dell’Aeronautica di Parigi. Storicamente, la presenza della Cina e al Salone è sempre stata discreta e limitata, ma quest’anno il numero di espositori cinesi è più che raddoppiato, arrivando a 76. Dal 16 al 22 giugno, le sale espositive “straripavano” di modelli e prototipi che hanno illustrato l’ampiezza dell’industria aeronautica cinese: dai jet commerciali agli aerei militari e droni.
Al centro dell’attenzione, il jet passeggeri C919 della Commercial Aircraft Corporation of China, i caccia J-10CE, J-35A e J-20, l’aereo da trasporto militare Y-20, l’elicottero Z-20 e il drone stealth GJ-11. Tra i sistemi civili, spiccano la serie di droni Wing Loong e gli elicotteri Xuange, oltre a piattaforme specializzate come l’idrovolante antincendio AG600M e l’elicottero utility AC352, sviluppato con Airbus.
NUOVI ESPOSITORI E AMBIZIONI STRATEGICHE
Molte delle 76 aziende cinesi presenti erano al loro debutto, un chiaro segno della determinazione del Partito comunista cinese a espandere la propria influenza nel panorama aerospaziale europeo. I fornitori cinesi hanno espresso sostegno alla cooperazione bilaterale con la Francia, promuovendo opportunità economiche e respingendo quelle che hanno definito rappresentazioni “ingiuste” della Cina, attribuendo le difficoltà in Europa, come nel settore energetico, a decisioni geopolitiche guidate dagli Stati Uniti. Hanno anche lamentato il panorama commerciale complicato dai dazi americani, auspicando un miglioramento al termine del suo mandato.
Il Salone del 2025 doveva segnare un passo avanti per le ambizioni aerospaziali cinesi con l’atteso debutto del C919, un jet progettato per competere con Airbus A320 e Boeing 737. Alcuni speravano in una dimostrazione in volo sul territorio di Airbus. Ma sebbene gli organizzatori avessero invitato Comac e la Francia fosse pronta ad autorizzare il volo, l’Agenzia dell’Unione Europea per la Sicurezza Aerea non ha autorizzato la dimostrazione.
Nonostante sia presentato come un simbolo dell’ingegneria cinese, paradossalmente il C919 – come è solita fare la produzione cinese – dipende ancora fortemente dalla tecnologia occidentale: circa l’80% dei suoi componenti proviene da fornitori americani o europei, inclusi i motori Leap sviluppati da Safran e GE Aerospace.Il C919 somiglia molto all’Airbus A320 «Si potrebbe chiamare tranquillamente contraffazione», ha commentato un addetto ai lavori. Secondo i giornali francesi, Airbus ha evitato di rendere pubblico il caso per non compromettere i legami commerciali con la Cina. D’altronde, le agenzie di intelligence statunitensi considerano da anni lo spionaggio industriale del Pcc una delle principali minacce alla sicurezza nazionale. Nel 2022, un tribunale Usa ha condannato l’ufficiale dell’intelligence cinese Xu Yanjun a 20 anni di carcere per aver tentato di rubare segreti commerciali a Ge Aviation e Safran, fornitori di sistemi chiave per il C919.