La Casa Bianca ha smentito un servizio della Cnn secondo cui una valutazione riservata dell’intelligence statunitense avrebbe concluso che i recenti attacchi contro le installazioni nucleari iraniane avrebbero provocato un ritardo di soli pochi mesi nel programma atomico di Teheran. Secondo la Cnn, infatti, una valutazione iniziale condotta dall’intelligence del Pentagono avrebbe rilevato che l’attacco non avrebbe distrutto né le strutture interne né le scorte di uranio arricchito iraniane. Citando quattro fonti anonime, l’emittente ha riferito che i danni sarebbero limitati principalmente alle infrastrutture in superficie e che il programma nucleare iraniano avrebbe subito un ritardo di pochi mesi al massimo.
In un comunicato diffuso il 24 giugno, la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt ha definito «del tutto sbagliata» la “valutazione” preliminare citata dalla Cnn, accusando l’emittente televisiva di aver fatto affidamento su una fonte non attendibile «di basso livello» con l’obiettivo di danneggiare deliberatamente il presidente Trump e svilire il lavoro svolto dai piloti dei sette bombardieri B2, sulla cui estrema precisione si basava il successo dell’operazione.
«La diffusione di questa presunta analisi mira chiaramente a sminuire il presidente Trump e a delegittimare l’azione dei piloti che hanno condotto una missione eseguita con precisione per distruggere il programma nucleare iraniano — ha dichiarato la Leavitt. — L’effetto di 14 bombe da quasi 14 tonnellate sganciate con precisione è noto: distruzione totale». Anche il ministro alla Difesa, Pete Hegseth, ha respinto le ipotesi di risultati inferiori alle aspettative, sottolineando l’efficacia dell’operazione: «Tutti gli elementi a disposizione, e io li ho visionati personalmente, indicano che l’Iran non sia più in grado di produrre armi nucleari – ha detto il ministro della Difesa Usa – i bombardamenti hanno colpito con precisione ogni obiettivo e funzionato perfettamente. I risultati sono sepolti sotto le macerie. Chi sostiene il contrario, sta solo cercando di minare la credibilità del presidente e del successo militare».
Le attività di analisi dell’intelligence sono tuttora in corso. Il briefing riservato inizialmente previsto per il 24 giugno con i membri del Parlamento è stato posticipato al 27 giugno, secondo quanto riferito dal presidente della Camera Mike Johnson.