«Abbiamo assistito a una discussione un po’ ridicola su quale sia la percentuale di uranio arricchito in Iran. Sembrano i sondaggi elettorali: se è al 60%, allora guerra, se è al 45% allora si parla solo di energia nucleare».
Lo afferma il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, intervenendo in Aula in dichiarazione di voto sulle comunicazioni della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista del Consiglio europeo, in programma il 26 e il 27 giugno. «Ma a Teheran c’era un orologio – aggiunge – che segnava il momento della distruzione di Israele. Gli israeliani glielo hanno rotto l’orologio e francamente non rimpiangiamo né quell’orologio né ciò che diceva. E basta prendere le dichiarazioni degli ayatollah, che dicono che bisogna distruggere il cancro sionista. E dopo Israele, che è un avamposto di democrazia in Medio Oriente, poi vorranno distruggere altre democrazie. Quindi noi non sappiamo quale sia la percentuale di uranio arricchito in Iran, ma so che l’Iran ha rivendicato alla luce del sole la volontà di distruggere Israele. Quindi è la bomba iraniana che rischia di determinare la guerra. Avete visto la prudenza delle reazioni arabe? La Siria ha consentito il transito degli aerei israeliani, l’Egitto è molto prudente. E voglio ricordare che gli arabi cosiddetti moderati hanno pagato un prezzo di sangue alla pace. Sadat, presidente egiziano, fu ucciso dai fondamentalisti perché aveva preferito la pace con Israele alle guerre che pure gli egiziani e gli israeliani avevano combattuto. Basti ricordare la guerra dei Sei Giorni, la guerra del Kippur», conclude.