Fitto: necessario garantire flessibilità e semplificazione nel quadro finanziario Ue

di Agenzia Nova
24 Giugno 2025 11:00 Aggiornato: 24 Giugno 2025 14:01

È necessario garantire maggiore flessibilità e semplificazione nell’uso delle risorse e, in questa direzione, va la discussione sul futuro quadro finanziario pluriennale dell’Ue. Lo ha dichiarato il vicepresidente esecutivo della Commissione europea, Raffaele Fitto, all’assemblea dell’Ance in corso all’Auditorium della Conciliazione a Roma. «La semplificazione ha per la prima volta, in questa Commissione, un commissario dedicato – ha detto Fitto – La Commissione ha già varato quattro omnibus in questa direzione che si rivolgono in modo specifico alle imprese e ai settori produttivi».

«Gli attuali programmi della politica di coesione 2021-2027 sono stati discussi e decisi dagli Stati membri dal 2019 al 2021» e, per una serie di ragioni, questi programmi stanno partendo in questa fase, ha affermato Fitto, spiegando che per questo è stato messo in dubbio il senso di spendere dei soldi sulla base di scelte fatte cinque anni fa in un mondo molto diverso. Quindi, «gli Stati membri potranno presentare una revisione degli attuali programmi, per l’Italia si parla di un programma superiore ai 70 miliardi di euro», ha dichiarato il vicepresidente, sottolineando che i fondi potranno essere indirizzati verso «cinque nuove priorità».

«Le cinque nuove priorità sono su base volontarie», ovvero gli Stati membri potranno utilizzare tutte o solo alcune delle priorità individuate, ha spiegato Fitto, che poi le ha elencate: Competitività, energia, difesa, casa e acqua. Il vicepresidente ha spiegato che alcuni Paesi, come quelli di confine con la Russia, avranno interesse a spostare questi fondi su progetti a duplice uso, sia civile che militare, mentre altri Paesi, come l’Italia, potranno avere interesse a concentrarsi solo sull’uso civile. «La casa, in particolare, nel confronto con gli Stati membri, è emersa non come priorità ma come emergenza», ha detto Fitto, che ha spiegato come in Europa su questo tema ci sia un doppio problema: il sovrappopolamento delle aree urbane e lo spopolamento delle aree rurali interne.


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