Corea del Sud teme per l’export dopo il raid Usa in Iran

di redazione eti/Reuters
23 Giugno 2025 13:45 Aggiornato: 23 Giugno 2025 13:45

Lunedì il viceministro delle Imprese sudcoreano ha manifestato preoccupazione per le possibili conseguenze commerciali dei recenti attacchi aerei degli Stati Uniti contro l’Iran: «Dopo il raid statunitense contro le strutture nucleari iraniane la situazione in Medio Oriente è entrata in una nuova fase. Questo desta allarme sugli effetti per le nostre esportazioni e importazioni», ha dichiarato Moon Shin-hak.

Quarta economia asiatica, la Corea del Sud basa gran parte della propria crescita sulle esportazioni. Domenica si è tenuta una riunione d’emergenza sulla sicurezza per valutare le ricadute economiche dell’azione militare statunitense. Seoul dipende fortemente dal greggio mediorientale, che nel 2023 ha coperto il 72% delle sue importazioni di petrolio.

Lunedì, i prezzi del greggio hanno toccato il livello più alto da gennaio. E gli operatori di mercato prevedono ulteriori rialzi, nel timore che una rappresaglia iraniana possa comportare la chiusura dello Stretto di Hormuz, cruciale per il passaggio di circa un quinto dell’offerta mondiale di petrolio. Il presidente Lee Jae Myung non parteciperà al vertice Nato di questa settimana, a causa delle incertezze legate alla crisi mediorientale, secondo quanto riferito dal suo ufficio.


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