Lo stato delle strutture nucleari iraniane dopo gli attacchi israeliani

di Redazione ETI/Andrew Thornebrooke
21 Giugno 2025 9:48 Aggiornato: 4 Luglio 2025 14:27

Le strutture iraniane sono ancora in grado di fornire uranio sufficiente per sviluppare armi nucleari (magari missili acquisiti all’estero)? Sono quattro i siti iraniani fondamentali: gli impianti di arricchimento di Natanz e Fordo, la centrale nucleare di Bushehr e il reattore ad acqua pesante di Arak. Esistono poi diversi centri di ricerca a Teheran e Isfahan. Tutti, tranne Fordo, hanno subito gravi danni nella prima settimana della campagna israeliana, che ha colpito oltre 200 obiettivi in Iran.

Natanz, fulcro dell’infrastruttura nucleare iraniana, era il principale impianto per l’arricchimento dell’uranio, con un complesso situato in profondità sotto terra e protetto da muri di cemento armato per resistere ad attacchi missilistici. Qui si conducevano anche ricerche per lo sviluppo di centrifughe avanzate, e qualsiasi alterazione alle operazioni di Natanz avrebbe un impatto diretto sui tempi necessari a Teheran per produrre un’arma nucleare. Natanz è stato tra i primi siti attaccati da Israele: le strutture in superficie sono state in gran parte distrutte, mentre quelle sotterranee hanno subito danni significativi.

L’impianto di arricchimento di Fordo, il secondo più grande dell’Iran, si trova a circa 100 chilometri a sud-ovest di Teheran, è il più protetto ed e progettato per resistere ad attacchi missilistici. Ospita cascate di centrifughe avanzate, essenziali per produrre combustibile nucleare, e molti analisti sospettano che sia il luogo in cui l’Iran potrebbe nascondere lo sviluppo delle proprie testate nucleari. Costruito tra il 2007 e il 2009, Fordo si trova a circa 80 metri sotto una montagna, rinforzato con barriere artificiali. Le sue difese naturali e artificiali richiedono ordigni specifici per distruggerlo tramite attacchi aerei, come il Gbu-57A/B Massive Ordnance Penetrator, un’arma di precisione sviluppata dall’aeronautica statunitense nei primi anni 2000 e modificata negli anni 2010 proprio per colpire Fordo.

Anche la centrale nucleare civile di Bushehr e il reattore ad acqua pesante di Arak hanno subito gravi danni a causa degli attacchi aerei israeliani, riducendo la capacità di Teheran di utilizzare l’energia nucleare o di produrre il plutonio necessario per armi nucleari. Similmente, il Centro di Tecnologia Nucleare di Isfahan e il Reattore di Ricerca di Teheran sono stati danneggiati, e diversi scienziati nucleari chiave sono stati uccisi.

Secondo le valutazioni attuali, Fordo sarebbe l’unico impianto di arricchimento iraniano che probabilmente potrà continuare a operare nelle prossime settimane. E per questo potrebbe essere obiettivo di un attacco aereo statunitense (con un bombardiere B2 Spirit) oppure di un’operazione terrestre israeliana (caccia F16 o F35 equipaggiati con bombe adeguate). Donald Trump ha recentemente dichiarato che prenderà una decisione definitiva entro due settimane circa sull’eventuale coinvolgimento militare degli Stati Uniti nel conflitto tra Israele e Iran.


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