L’Iran valuta l’uscita dal Trattato di non proliferazione nucleare

di redazione eti/Reuters
16 Giugno 2025 16:15 Aggiornato: 4 Luglio 2025 14:27

I parlamentari iraniani stanno preparando una proposta di legge che potrebbe spingere Teheran a uscire dal Trattato di non proliferazione nucleare, secondo il ministero degli Esteri iraniano.
«Alla luce dei recenti sviluppi, prenderemo una decisione appropriata. Il governo applicherà le leggi approvate dal parlamento, ma la proposta è ancora in fase di preparazione e ci sarà un coordinamento con il parlamento nelle fasi successive», ha affermato il portavoce del ministero, Esmaeil Baghaei, in conferenza stampa.

Il Trattato, ratificato dall’Iran nel 1970, garantisce ai Paesi il diritto di sviluppare energia nucleare civile in cambio dell’impegno a non costruire armi atomiche e a collaborare con l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica. L’Iran ha sempre dichiarato che di avere programma nucleare “pacifico”, ma l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica ha riferito la settimana scorsa che Teheran starebbe violando gli obblighi del Trattato.

Il presidente Masoud Pezeshkian ha ribadito lunedì che le armi nucleari sono contrarie a un editto religioso del Leader Supremo, ayatollah Ali Khamenei.
Gli organi di stampa statali iraniani hanno precisato che il Parlamento non ha ancora deciso sull’uscita dal Trattato, ma un parlamentare ha confermato che la proposta sarebbe invece nelle fasi iniziali del processo legislativo.

Il portavoce degli Esteri ha sottolineato che l’attacco di Israele «condiziona inevitabilmente le scelte strategiche dello Stato», attribuendo la responsabilità alla recente risoluzione dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica: «Chi ha sostenuto quella risoluzione ha aperto la strada all’attacco», ha dichiarato per poi precisare: «il regime sionista è l’unico detentore di armi di distruzione di massa nella regione».

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