Il Decreto Sicurezza è legge

4 Giugno 2025 17:12 Aggiornato: 5 Giugno 2025 9:46

Il Decreto Sicurezza è legge dello Stato. Con 109 voti favorevoli, 69 contrari e un’astensione, il Senato ha dato il via libera definitivo al decreto-legge n. 48/2025, noto come “Decreto Sicurezza”. Il provvedimento, già approvato dalla Camera il 29 maggio e entrato in vigore il 12 aprile, è stato “blindato” dal governo con il voto di fiducia sia a Montecitorio che a Palazzo Madama. Le Commissioni Affari Costituzionali e Giustizia hanno esaminato il testo, senza accogliere nessuna delle oltre 130 proposte di modifica delle opposizioni.

COSA PREVEDE

Il decreto, composto da 34 articoli, introduce una serie di misure volte a rafforzare la sicurezza pubblica, tutelare le forze dell’ordine, contrastare la criminalità organizzata e il terrorismo, e regolamentare aspetti legati all’ordine pubblico e al sistema penitenziario. Tra le principali novità figurano quattordici nuovi reati e diverse aggravanti, tra cui la detenzione di materiale con finalità di terrorismo (punita con reclusione da 2 a 6 anni), la diffusione online di istruzioni per atti violenti o sabotaggi, e il reato di “rivolta” in carcere o nei Centri di permanenza per il rimpatrio, con pene da 1 a 5 anni per chi sia giudicato colpevole e fino a 18 anni in caso di lesioni gravi o morte.

Poi i blocchi stradali e ferroviari (l’impedimento alla circolazione su strade o ferrovie, precedentemente sanzione amministrativa, diventa un illecito penale, punito con un mese di reclusione o una multa fino a 300 euro, se commesso da più persone, la pena sale a 6 mesi-2 anni), e le occupazioni abusive, per cui viene introdotto il reato di occupazione arbitraria di immobili destinati a domicilio altrui (art. 634-bis c.p.), punibile con fino a 7 anni di reclusione; la polizia giudiziaria potrà disporre lo sgombero immediato senza mandato del giudice in caso di occupazioni illegali.

La nuova legge introduce anche alcune nuove tutele per le forze dell’ordine: rafforza la protezione penale per gli operatori di polizia, con pene più severe per lesioni, resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Le forze dell’ordine potranno utilizzare bodycam, ossia una piccola telecamera attaccata al petto, che registra tutto quello che avviene durante il turno di servizio (come richiesto da tempo dai sindacati di polizia) e girare armate anche fuori servizio senza obbligo di porto d’armi. Inoltre, lo Stato coprirà le spese legali fino a 10 mila euro per ogni fase processuale in caso di procedimenti per abusi commessi in servizio.

È stata inoltre introdotta la fattispecie di “resistenza passiva”, che punisce condotte che impediscono l’azione delle forze dell’ordine, anche senza violenza. Nuove misure anche contro l’usura e la criminalità organizzata: gli operatori economici vittime di usura saranno affiancati da esperti per il reinserimento nel circuito legale. Vengono estese le verifiche antimafia alle imprese in rete e rafforzati i controlli sui noleggi auto per prevenire reati di mafia. Infine, la detenzione di madri con figli piccoli: le madri di bambini tra 1 e 3 anni possano scontare la pena in carcere anziché in istituti dedicati.

 


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