Gli Stati Uniti resteranno al comando della Nato

di Redazione ETI/Reuters
31 Maggio 2025 11:01 Aggiornato: 31 Maggio 2025 11:46

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha deciso di mantenere un generale statunitense alla guida della Nato, seguendo la tradizione consolidata dell’alleanza atlantica. Lo hanno riferito, secondo Reuters, tre fonti ufficiali statunitensi, un funzionario occidentale e una fonte interna alla Nato, secondo cui Trump avrebbe comunicato personalmente questa scelta al segretario generale dell’organizzazione, Mark Rutte.

La decisione, spiegano le fonti, arriva nonostante le pressioni di Washington affinché gli alleati europei assumano maggiori responsabilità per la propria sicurezza. Né il Pentagono, né la Casa Bianca, né la Nato hanno rilasciato commenti immediati in merito. La notizia, tuttavia, rassicura gli alleati europei e persino alcuni repubblicani vicini a Trump, preoccupati che il linguaggio duro dell’amministrazione verso l’Europa e lo scetticismo sulla guerra in Ucraina potessero preludere a un rapido disimpegno degli Stati Uniti dalla leadership militare dell’alleanza.

Nonostante, quindi, la necessità che l’America sposti l’attenzione della propria politica estera verso l’Asia, e nonostante il fatto che l’amministrazione Trump pare abbia discusso la possibilità di ridurre la presenza militare statunitense in Europa, dove attualmente sono stanziati circa 80 mila militari americani, non si vede per ora materializzarsi il pericolo di “abbandono” paventato in alcuni ambienti europei.

Il prossimo candidato statunitense per i ruoli di comandante supremo alleato in Europa (Saceur) e di comandante del comando europeo degli Stati Uniti (Eucom) dovrebbe essere il generale di divisione aerea della US Air Force Alexus Grynkewich, secondo quanto riferito dalle fonti americane citate da Reuters. Il ruolo di Saceur, che supervisiona tutte le operazioni Nato in Europa, è stato ricoperto da un generale statunitense sin dalla sua istituzione dopo la Seconda guerra mondiale. Il primo a occupare questa posizione fu il generale dell’esercito degli Stati Uniti (e futuro presidente) Dwight D. Eisenhower nel 1951.

Da quando ha assunto la presidenza a gennaio, l’amministrazione Trump ha intensificato le pressioni sull’Europa affinché aumenti le proprie spese per la difesa, sostenendo che il continente dovrebbe assumere la responsabilità primaria della propria sicurezza. Tuttavia, la rapidità con cui l’Europa potrà raggiungere questo obiettivo rimane una questione aperta. All’interno dell’amministrazione si è discusso anche della possibilità di cedere il ruolo di Saceur a una nazione europea, spiegano le fonti. «Che sia ben chiaro: il presidente Trump non permetterà a nessuno di trasformare lo “Zio Sam” nello “Zio Fesso”» ha però dichiarato in modo eloquente il ministro della Difesa statunitense Pete Hegseth ai giornalisti durante una visita al quartier generale della Nato a febbraio.

Durante il primo mandato di Trump, il mantenimento della Nato e del ruolo di leadership degli Stati Uniti nell’alleanza erano priorità assolute per i capi del Pentagono. Il generale dei Marines in congedo Jim Mattis, primo ministro della Difesa di Trump, si era dimesso anche a causa delle posizioni scettiche del presidente nei confronti della Nato.

La decisione di mantenere un generale statunitense nel ruolo di Saceur sarà certamente accolta con favore dai principali alleati di Trump in Parlamento. A marzo, i due parlamentari repubblicani che presiedono le commissioni di vigilanza sul Pentagono avevano infatti rilasciato una rara dichiarazione congiunta, esprimendo preoccupazione per un possibile ritiro degli Stati Uniti dalla struttura di comando del Saceur. Grynkewich, attualmente direttore delle operazioni presso lo stato maggiore delle Forze armate statunitensi, succederebbe al generale dell’esercito Christopher Cavoli, in carica poco dopo l’invasione russa dell’Ucraina nel 2022.


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