Zelensky accusa Putin: ha schierato altri 50 mila soldati

di Redazione eti/Guy Birchall
29 Maggio 2025 9:28 Aggiornato: 29 Maggio 2025 9:28

L’aumento di truppe russe lungo la regione di Sumy, segna una nuova escalation del conflitto russo-ucraino, a dispetto delle trattative di pace. Secondo Zelensky, la scelta della Russia di concentrare circa 50 mila soldati lungo il confine settentrionale dell’Ucraina in corrispondenza di Kursk, è emblematico delle intenzioni di Putin.

Il ministero della Difesa russo ha annunciato la presa del centro abitato di Kostyantynivka, nella regione di Sumy, e di Zelene Pole, nel Donetsk. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, ha dichiarato che un incontro diretto tra Putin e Zelensky resta teoricamente possibile, ma solo dopo un’intesa preliminare tra le rispettive delegazioni. Tra le principali condizioni poste dalla Federazione Russa figura la “neutralità” dell’Ucraina. Parallelamente, il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha reso noto che Mosca comunicherà a breve la data di un nuovo round di negoziati diretti con Kiev.

Durante una conferenza a Mosca, lo stesso ministro ha espresso preoccupazione per il rafforzamento delle forze della Nato lungo il confine, osservando che «è in corso un rafforzamento delle truppe Nato lungo l’intera linea di contatto con la Russia», come riportato dall’agenzia di stampa russa Tass.

Alla conferenza ha preso parte anche Ri Chang-dae, ministro nordcoreano per la Sicurezza dello Stato, secondo l’agenzia sudcoreana Yonhap. Durante la visita, è previsto un incontro bilaterale con il ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu, a conferma dell’intensificarsi dei rapporti tra Mosca e Pyongyang.

Le dichiarazioni di Lavrov si inseriscono nel solco di quelle rilasciate il giorno precedente dalla portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, secondo cui la Russia starebbe ancora lavorando a una bozza di memorandum sui principi di un eventuale accordo di pace. Zakharova ha affermato che il documento definirebbe gli elementi chiave di una possibile intesa, inclusi i principi generali del negoziato, il calendario del trattato e l’ipotesi di un cessate il fuoco temporaneo, subordinato ad accordi specifici.

Gli incontri diretti tra Russia e Ucraina, l’ultimo dei quali si è tenuto lo scorso 16 maggio a Istanbul, hanno prodotto risultati limitati — uno scambio di prigionieri e qualche spiraglio di tregua — ma non hanno conseguito un’intesa duratura. Da allora, i progressi sono stati limitati, con accuse reciproche di voler protrarre le ostilità. Secondo Mosca, Kiev avrebbe intensificato nelle ultime settimane gli attacchi contro il territorio russo utilizzando droni e missili forniti dai Paesi occidentali.

Entrambe le fazioni continuano a non mostrare alcuna disponibilità di apertura: Kiev denuncia la preparazione di nuove offensive russe, mentre Mosca lamenta l’intensificazione di attacchi ucraini, anche al di fuori della zona di conflitto, con l’impiego di droni e missili occidentali.

 

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