Un’intesa con Israele «la firmerei all’istante» anche se gli israeliani respingessero la formula dei «due popoli in due Stati».
«Io sono pronto ad accettare e siglare un accordo per uno Stato unico, nel quale tutti i cittadini abbiano uguali diritti. Con Gerusalemme capitale», dice il vicepresidente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) e vicepresidente del Comitato esecutivo dell’Organizzazione per la liberazione della Palestina Hussein al Sheikh in un’intervista al quotidiano Avvenire, dove rilancia la necessità di una via diplomatica per «fermare il genocidio».
Riguardo l’attacco di ieri a Jenin in Cisgiordania, dove alcuni soldati israeliani hanno sparato vicino a una delegazione diplomatica internazionale, Al Sheikh ha espresso la sua ferma condanna: «Invitiamo la comunità internazionale a porre fine a questa brutale irruzione delle forze di occupazione nei territori palestinesi».
Al Sheikh ha poi rivolto un appello all’Italia: «Il vostro Paese ha una tradizione di amicizia e solidarietà con il nostro popolo. Eppure il vostro governo non si è unito ai Paesi che pochi giorni fa hanno chiesto di fermare le operazioni militari a Gaza e fare entrare immediatamente gli aiuti umanitari», ha detto Hussein al Sheikh sempre a Avvenire.
Infine, parlando di un possibile incontro con Papa Leone XIV, Al Sheikh ha annunciato che «lo chiederemo presto» e ha espresso gratitudine «per le sue parole e per l’impegno della Chiesa», aggiungendo: «Dobbiamo lavorare insieme anche per proteggere la presenza dei cristiani e incentivare il ritorno in questi luoghi dei cristiani che sono emigrati»: