Nei primi anni Novanta, il Falun Gong, o Falun Dafa, ha colmato il vuoto spirituale in Cina causato da decenni di regime comunista ateo, diffondendosi rapidamente e offrendo a milioni di persone un senso più profondo dell’esistenza. Questa pratica spirituale, nata in un’umile aula scolastica di Changchun, nel nord-est del Paese, ha raggiunto decine di milioni di praticanti entro la fine del decennio grazie a un rapido passaparola.
Il 13 maggio 1992, il Maestro Li Hongzhi tiene la sua prima lezione in un auditorium scolastico della sua città natale, davanti a circa 180 persone. Quel giorno, coincidente con il suo 41esimo compleanno, è oggi celebrato come la Giornata mondiale del Falun Dafa. Ai partecipanti è stato consegnato un opuscolo di 12 pagine con illustrazioni degli esercizi meditativi. Per nove giorni consecutivi, Li Hongzhi ha illustrato i movimenti, correggendo personalmente la postura di ogni allievo. A differenza dei maestri di qigong dell’epoca, parlava senza copione, affidandosi a pochi appunti consultati di rado, offrendo spiegazioni chiare su concetti spirituali complessi.
Molti presenti, praticanti esperti di qigong, sono rimasti colpiti dall’approccio diretto di Li Hongzhi, anche per come risponde a interrogativi esistenziali con estrema semplicità. L’interesse per il suo insegnamento è cresciuto rapidamente. Nei due anni successivi, ha tenuto 56 seminari in tutto il Paese, coinvolgendo oltre 60 mila persone. Il passaparola ha amplificato la diffusione, tanto che, in pochi anni, circa una persona su tredici in una nazione di 1,3 miliardi ha abbracciato la pratica.

UNA TRASFORMAZIONE PERSONALE PROFONDA
Liu Yaqin, impiegata di banca, ha partecipato a un seminario a Dalian nel 1994, trovando finalmente quello che cercava da sempre. Afflitta da stanchezza cronica e problemi digestivi dopo la maternità, ha notato miglioramenti significativi già dopo poche lezioni, fino a sentirsi una persona nuova. Uno studio del 1998 su circa 44 mila praticanti ha confermato che tra il 95 e il 99% riportava benefici per la salute. Ma il Falun Gong non si limita al benessere fisico: trasforma il carattere e la visione del mondo dei praticanti.
Jin Chengquan, giovane sino-coreano, è rimasto colpito durante un seminario a Yanbian dall’insegnamento secondo cui mente e materia sono “la stessa cosa”. Il Falun Gong promuove l’introspezione e il miglioramento del proprio sé attraverso i principi di verità, compassione e tolleranza, invitando a dare poco peso ai beni materiali. Divenuto commerciante, Jin ha guadagnato la fiducia di un fornitore tornando a saldare un pagamento dimenticato, equivalente a oltre un mese di stipendio medio. Quel gesto gli ha assicurato un trattamento privilegiato, segno di come i valori della pratica si riflettono nella vita quotidiana.
Il Maestro Li Hongzhi incarna questi principi con uno stile di vita semplice e frugale. I partecipanti ai seminari lo descrivono come affabile e privo di ostentazione ma dotato di un carisma naturale. Chiedeva un pagamento simbolico per le lezioni, spesso donando i proventi a enti benefici o vittime di calamità naturali. Ye Hao, ex funzionario di polizia, ricordava pasti frugali a base di spaghetti istantanei durante i viaggi. Li Hongzhi lavava e rammendava da solo i propri abiti, e in un viaggio negli Stati Uniti si è presentato con un solo bagaglio a mano.
L’atmosfera dei seminari rifletteva questi valori. Le sale diventavano luoghi di rispetto reciproco: gli oggetti smarriti venivano restituiti, i posti migliori ceduti ai visitatori. Persone con passati difficili cambiavano radicalmente. Frequenti le storie di adolescenti problematici che hanno abbandonato le cattive abitudini dopo aver iniziato la pratica, iniziando ad aiutare i vicini e assumendo un atteggiamento gentile.

DALL’APPOGGIO ALLA REPRESSIONE
La diffusione del Falun Gong è stata fulminea. Intere famiglie abbracciavano la pratica. Nei parchi di Pechino, centinaia di gruppi si riunivano per gli esercizi, attirando l’attenzione di passanti e viaggiatori sugli autobus lungo la strada Chang’an. Inizialmente, le autorità comuniste sembravano favorevoli. Nel 1995, l’ambasciata cinese a Parigi ha invitato Li Hongzhi per un seminario. La stampa locale celebrava praticanti come Sheng Lijian, che aveva finanziato la costruzione di strade con i propri risparmi.
Ma nel 1999, l’atteggiamento del regime è cambiato, e l’allora segretario generale del Partito comunista cinese, Jiang Zemin, ha iniziato a considerare il Falun Gong una minaccia. Un episodio, riportato nel libro Unbridled Evil: The Corrupt Reign of Jiang Zemin in China, descrive la sua irritazione nello scoprire che volontari attivi durante un’alluvione erano praticanti della Falun Dafa, non iscritti del Partito comunista cinese. Nell’aprile di quell’anno, la polizia di Tianjin ha arrestato praticanti che chiedevano la rettifica di un articolo diffamatorio. Il 25 aprile, invitati a rivolgersi a Pechino, 10 mila praticanti si sono riuniti pacificamente a Zhongnanhai, quartier generale del Pcc.
Tre mesi dopo, Jiang Zemin ha lanciato una persecuzione che Xi Jinping ad oggi non ha fermato. Migliaia di praticanti sono stati incarcerati, torturati e internati in campi di lavoro, spesso con esiti fatali. Li Hongzhi è stato candidato più volte al Premio Nobel per la Pace e al Premio Sakharov da parlamentari europei.
Ogni 13 maggio, leader di tutto il mondo celebrano la Giornata mondiale del Falun Dafa, denunciando la persecuzione in Cina. Il deputato statunitense Pat Ryan ha annunciato l’approvazione di una legge bipartisan contro il prelievo forzato di organi, impegnandosi a promuoverne l’adozione definitiva. Una risoluzione del Senato di New York ha riconosciuto i benefici della pratica, che offre «forza contro l’oppressione» e porta salute e pace interiore a milioni di persone.
Il Falun Gong ha trasformato la vita di milioni di persone. Ma la persecuzione del regime comunista cinese, ha distrutto la vita di milioni di persone.