L’agenzia per l’Industria e la Sicurezza del ministero delle Imprese americano ha sollecitato le aziende statunitensi a evitare l’utilizzo di chip Huawei (che sono spesso sviluppati utilizzando illegalmente tecnologia americana) e ha annunciato l’introduzione di nuove regole sul commercio di chip per l’intelligenza artificiale. A gennaio, Biden aveva approvato una norma che regolamentava la distribuzione dell’intelligenza artificiale americana nel mondo, con entrata in vigore prevista per il 15 maggio. Ma l’agenzia ministeriale ha revocato la norma, sostenendo che avrebbe danneggiato le aziende Usa e «minato» le relazioni diplomatiche con i partner commerciali.
Il vice ministro delle Imprese americano, Jeffery Kessler ha dichiarato che l’attuale amministrazione sta sviluppando una strategia per la tecnologia americana fuori dalla portata degli avversari.
Washington sospetta che gli ultimi processori dell’azienda cinese Huawei, siano stati sviluppati utilizzando tecnologia statunitense ottenuta illegalmente, soprattutto i processori per l’Ia di Huawei, Ascend 910B e 910D, e i processori grafici 910C, e che queste tecnologie vengano sfruttate dall’esercito cinese. Le linee guida del 13 maggio contro l’uso di chip Huawei o comunque collegati alla Cina non costituiscono una nuova regolamentazione, ma sono “avvertimenti” che intimano il rispetto di norme già esistenti. Intanto l’amministrazione Trump si prepara a emanare nuovi controlli sulle esportazioni di Ia e semiconduttori.
Il rapporto tra Stati Uniti e Cina nel mercato dei chip è complesso, poiché sono reciprocamente grandi importatori ed esportatori di chip. I controlli sulle esportazioni di semiconduttori statunitensi si sono finora concentrati principalmente sul limitare il più possibile il mercato dei chip per la Cina, con Nvidia che sviluppa chip depotenziati specificamente per il mercato cinese.
Ad aprile, l’amministrazione Trump ha annunciato nuove restrizioni sul chip H20 di Nvidia, il più avanzato attualmente venduto alla Cina (anche se volutamente depotenziato per Pechino), una perdita per Nvidia che ammonterebbe a 5 miliardi e 500 milioni di dollari di entrate. Tra gli acquirenti cinesi spiccano i nomi di ByteDance e Tencent.
L’amministratore delegato di Nvidia, Jensen Huang, ha dichiarato che Huawei ha compiuto «enormi progressi» nell’Ia negli ultimi anni: «La Cina è subito dietro di noi. Siamo molto, molto vicini […] il mondo è cambiato» dall’emanazione della norma sull’Ia Diffusion, e sono necessarie regole aggiornate «per accelerare la diffusione dell’intelligenza artificiale americana nel mondo».
La Casa Bianca ha annunciato il 13 maggio che il Presidente Trump ha siglato un accordo da 600 miliardi di dollari per l’Ia durante la sua visita in Arabia Saudita. Le aziende di chip statunitensi Nvidia, Amd e Qualcomm hanno annunciato accordi con la startup di Ia saudita Humain, mentre Google e Oracle investiranno 80 miliardi di dollari in tecnologie avanzate. DataVolt, società saudita, investirà 20 miliardi di dollari in data center per l’Ia e infrastrutture energetiche negli Stati Uniti.