I nuovi iPhone 17, previsti per questo autunno, potrebbero costare di più secondo il Wall Street Journal. Apple giustificherebbe il rincaro dei prezzi con nuove funzionalità degli smartphone e modifiche al loro design – tra cui un modello super-sottile – più che all’impennata dei dazi dell’amministrazione Trump nei confronti di Pechino.
Dal momento che gli iPhone vengono assemblati in Cina, Apple è sicuramente tra le aziende che più risente della guerra commerciale, anche se grazie ai nuovi accordi Usa-Cina finalizzati ad abbassare i dazi, l’azienda può tirare un sospiro di sollievo.
Dopo l’accordo tra Washington e Pechino, le azioni Apple sono salite del 7%, tuttavia le importazioni cinesi rimangono comunque soggette ai dazi del 30%.
Secondo Reuters, Apple ha dichiarato all’inizio del mese che i dazi avrebbero comportato un aumento dei costi di 800 milioni di euro tra aprile e giugno, con il grosso della produzione spostata in India (più costosa rispetto a quella cinese).
Nel frattempo le piattaforme di e-commerce cinesi stanno proponendo sconti fino a 2 mila 500 yuan (circa 300 euro) sui nuovi iPhone 16, nel tentativo di rilanciare le vendite dopo un ulteriore calo delle spedizioni del colosso di Cupertino nel primo trimestre.
L’iniziativa nasce in un clima di crescente competizione tra i rivenditori online cinesi, che puntano a conquistare i consumatori sempre più parsimoniosi, per via di un’economia a rilento.
JD.com “svende” l’iPhone 16 Pro 128 Gb a 5 mila 469 yuan (circa 670 euro). Anche Alibaba taglia i prezzi, vendendo l’iPhone 16 Pro 128 Gb a 5 mila 499 yuan, rispetto al prezzo ufficiale Apple di 6 mila 999 yuan. Gli sconti sarebbero dovuti anche ai sussidi del regime cinese.

Al momento su Ebay è possibile trovare l’iPhone 16 Pro a 949,90 euro, venduto dall’Italia, e anche su Amazon lo smartphone targato Apple è ai minimi storici ma non è chiaro se gli sconti siano stati decisi direttamente da Apple che, secondo alcuni, aveva già abbassato i prezzi dei suoi ultimi modelli per stimolare le vendite durante il festival dello shopping cinese “618”, per sfruttare i sussidi statali cinesi sui prodotti digitali. Secondo i dati di mercato IDC, tra gennaio e marzo, le vendite degli iPhone in Cina sono diminuite del 9%, mentre i competitor locali come Xiaomi e Huawei hanno visto incrementi rispettivamente del 40% e del 10%.
Per il Partito comunista cinese, gli smartphone sono un obiettivo centrale del piano di stimolo al consumo interno: i sussidi arrivano fino a 500 yuan per i prodotti al di sotto dei 6 mila yuan.